Citigroup, uno dei maggiori gruppi bancari del mondo, taglierà 3.500 posti di lavoro nel settore tecnologico in Cina, come parte di un più ampio piano di ridimensionamento globale. Le riduzioni, che interesseranno il personale dei centri di Shanghai e Dalian, dovrebbero essere completate entro l'inizio del quarto trimestre, con alcuni posizioni che verranno trasferite in altre sedi per supportare la rete globale della banca.
I tagli riguarderanno, in particolare, l'unità dei servizi informatici, che fornisce sviluppo, test e manutenzione della tecnologia software, nonché servizi operativi per le attività globali di Citi. Nessun impatto invece per la filiale bancaria locale interamente controllata da Citi, Citibank (China). Al contrario, la banca ha rassicurato che continuerà a investire nell'unità per supportare i clienti aziendali e istituzionali nel Paese.
Anche se i licenziamenti in Cina si inseriscono all'interno di un piano più ampio annunciato a gennaio dello scorso anno, con cui Citigroup si è impegnata a tagliare il 10% della sua forza lavoro, pari a circa 20.000 dipendenti a livello globale, non sfugge il fatto che la banca americana sia stata costretta negli ultimi anni a rallentare i suoi programmi di espansione in Cina, soprattutto nel settore dell'investment banking e in particolare del brokeraggio di azioni, per interventi da parte delle autorità americane e da quelle cinesi. I piani erano di aprire l'attività di investment banking entro metà del 2023.
«Siamo impegnati a servire i nostri clienti corporate e istituzionali in Cina e a supportare le loro esigenze bancarie transfrontaliere, così come i clienti della nostra rete internazionale che fanno affari in Cina», ha dichiarato Marc Luet, responsabile di Citigroup per il Giappone, l’Asia del Nord e l’Australia.
«La banca sta, inoltre, proseguendo con l’iter per creare una società interamente controllata in Cina di intermediazione titoli», ha aggiunto. «La Cina è sempre stata una parte importante della rete globale e dello sviluppo commerciale di Citi».
L'obiettivo della ceo del gruppo bancario Jane Fraser è quello di migliorare la redditività e ripristinare la fiducia degli investitori dopo anni di ritardo rispetto ai principali concorrenti del settore bancario statunitense. La banca ha adottato anche misure per semplificare le attività e ridurre le dimensioni delle sedi negli Usa, in Indonesia, nelle Filippine e in Polonia. (riproduzione riservata)