Il presidente Usa, Donald Trump, sta valutando se consentire a Nvidia di vendere chip avanzati per l'intelligenza artificiale alla Cina e sarà lui a prendere la decisione finale in merito, ha dichiarato il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick.
Il presidente sta ascoltando "molti consulenti diversi" per decidere sulle potenziali esportazioni, ha affermato Lutnick in un'intervista a Bloomberg Tv, sottolineando che Trump conosce bene il presidente cinese Xi Jinping. I funzionari statunitensi starebbero infatti discutendo in via preliminare sulla possibilità per Nvidia di vendere i suoi chip per l'intelligenza artificiale H200 alla Cina. "Questo tipo di decisione spetta a Donald Trump. Sarà lui a decidere se procedere o meno", ha detto Lutnick.
Consentire le vendite di tali chip a Pechino segnerebbe un significativo allentamento delle restrizioni imposte per la prima volta nel 2022 per impedire a Pechino e al suo esercito di accedere alle più potenti tecnologie statunitensi.
L'amministratore delegato di Nvidia, Jensen Huang, che ha stretto un rapporto saldo con Trump e lo chiama spesso, è ansioso di vendere i suoi prodotti alla Cina. L'azienda rimane esclusa dal mercato cinese dei chip di intelligenza artificiale dopo che le autorità di Pechino hanno intimato alle aziende locali di non acquistare i chip H2O meno avanzati, la cui vendita era stata approvata da Trump all'inizio di quest'anno.
Lutnick ha dichiarato oggi che Huang ha "buone ragioni" per voler vendere in Cina, aggiungendo che "un numero enorme di altre persone" concorda sul fatto che la cosa dovrebbe essere presa in considerazione. "Trump ha tutte le informazioni. Ha moltissimi esperti che parlano con lui e deciderà come procedere", ha concluso Lutnick.
Le preoccupazioni di Huang di perdere grosse quote di mercato in Cina sono più che fondate, perché i colossi del super tech cinese, da Alibaba a Tencent a Bytedance hanno deciso di puntare sui chip più avanzati cinesi e di investire sulle loro performance, con risultati straordinari.
Alibaba ha annunciato ieri i risultati più che soddisfacenti della sua app di Ai Qwen, che utilizza microprocessori cinesi, mentre la divisione chiave cloud computing ha trainato i conti trimestrali del gruppo con una crescita del fatturato del 34% e un incremento a tre cifre dei ricavi dei prodotti legati all'AI per il nono trimestre consecutivo.
Nel frattempo, Alibaba ha continuato a investire massicciamente nel mercato competitivo del quick commerce. Si tratta di un'offerta di Alibaba e di alcuni suoi concorrenti cinesi dell'e-commerce che promette consegne super-veloci su determinati articoli.
«Nel nostro business dei consumi, il quick commerce ha continuato a espandersi, con un miglioramento significativo dell'economia unitaria e una rapida crescita dei consumatori attivi mensili sull'app Taobao" ha dichiarato Eddie Wu, ceo di Alibaba. Jiang Fan, a capo del gruppo e-commerce di Alibaba, ha definito il quick commerce un "pilastro strategico" e ha affermato che Alibaba punta a raggiungere 1.000 miliardi di yuan di valore lordo della merce (Gmv), cioè il valore delle transazioni sulla piattaforma, entro i prossimi tre anni.
Nel secondo trimestre fiscale l'intero gruppo Alibaba ha riportato ricavi per 247,8 miliardi di yuan (34,8 miliardi di dollari), in crescita rispetto ai 236,5 mld di yuan dello stesso periodo dell'anno precedente e superiori ai 242,65 mld stimati dagli analisti. (riproduzione riservata)