C'è un settore specifico in cui la Cina surclassa gli Stati Uniti: l'automazione. Nel 2024 Pechino ha installato quasi dieci volte più robot nelle sue fabbriche rispetto a Washington, stabilendo un primato assoluto a livello globale.
Lo scorso anno oltre mezzo milione di robot industriali sono stati impiegati negli stabilimenti industriali di tutto il mondo, di cui il 54% nella sola Cina. Secondo la Federazione internazionale di robotica, il paese asiatico, che ospita quasi un terzo dell'intera capacità produttiva mondiale, ha installato 295mila nuovi robot industriali (il numero annuale più alto mai registrato) a fronte dei 34mila degli Usa.
«L'impennata dell'automazione in Cina dimostra quanto velocemente le macchine possano sostituire gli esseri umani nei lavori ripetitivi», ha spiegato Barb Hyman, fondatrice di Sapia, una società americana che seleziona i candidati per le aziende tramite l'intelligenza artificiale.
Il parco robot cinese ha superato i 2 milioni di unità, con una crescita prevista di circa il 10% annuo sino al 2028. In tutto il paese vengono costruiti nuovi impianti senza sosta, mentre quelli più vecchi vengono ammodernati con l'automazione, rendendo la Cina l'unica nazione a installare più robot industriali del resto del mondo messo assieme.
L'ampia concessione di prestiti industriali da parte di Pechino e il suo predominio nell'automazione hanno conferito alle aziende cinesi un vantaggio decisivo, spingendo i governi di tutto il mondo ad aumentare i dazi e a imporre nuove barriere commerciali nel tentativo di proteggere ciò che resta delle loro industrie nazionali.
Trump ha cercato di arginare l'impennata delle esportazioni cinesi trainata dai robot con tariffe drastiche, aumentando i dazi sulle importazioni cinesi sino al 125% nel 2025. I dazi (rivolti ai prodotti legati al boom dell'automazione e della produzione manifatturiera cinese) sono stati imposti dalla Casa Bianca per rendere i beni cinesi più costosi sul mercato statunitense.
La Cina non si è fatta intimidire e ha reagito con tariffe proprie, continuando a puntare sulla tecnologia. Nello stabilimento di auto elettriche Zeekr a Ningbo il numero dei robot è balzato da 500 a 820 in appena quattro anni e altri sono in arrivo. Aggiornamenti simili si stanno verificando in tutti i comparti, contribuendo a far crescere le esportazioni cinesi del 13% nel 2023 e di un ulteriore 17% nel 2024. La sola Huawei ha aperto un enorme centro di ricerca a Shanghai per 35mila ingegneri, ai quali verranno naturalmente affiancate le macchine. (riproduzione riservata)