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Otb e Diesel pronte a stupire in Cina con un maxi progetto a Shanghai

Intervista a Renzo Rosso. Segno positivo per i Paesi dell'Asia, anche grazie al revenge spending. Il gruppo è alla ricerca di nuove aperture e sta pensando a nuovi contratti. Intanto accelera sull’antibatterico e sostiene la filiera.


07/09/2020 10:22

di Tommaso Palazzi - Class Editori

Renzo Rosso
Renzo Rosso fondatore di Otb

Vulcanico Renzo Rosso. Che sceglie Venezia, durante il primo festival del cinema post Covid, per lanciare un segnale di ottimismo. «Qualche settimana fa, quando ho visto piazza San Marco ancora chiusa, è nata l’idea di The unforgettable Venice», ha raccontato l’imprenditore a MFF. Una speciale capsule che sarà in vendita a Venezia fino a domenica in una bancarella per souvenir reloaded con la consueta ironia à la Diesel, e online per un periodo più lungo.

Parte del ricavato sarà devoluto alla Otb foundation per sostenere le famiglie colpite dalla pandemia. L’ultimo esercizio di Otb group ha superato 1,5 miliardi di ricavi, in crescita del 6,4% (vedere MFF del 10 marzo). Come si chiuderà il 2020, visto l’impatto del Covid? «Riusciremo a contenere il calo a circa il 20%, forse meglio», ha spiegato in questa intervista, in cui parla del sostegno alla filiera e dei progetti in Asia, di e-commerce e denim antibatterico… e persino delle sirene della politica.

A livello di business e di emergenza coronavirus, che scenario vede fino a fine anno?
È un po’ diverso da Paese a Paese. Va molto bene in Giappone, che per noi rappresenta circa il 25% delle vendite, siamo a segno positivo addirittura sull’anno scorso, e in Cina, dove siamo al pari dell’anno scorso. Soffriamo sicuramente un po’ in Europa e in America. Diciamo che globalmente stiamo venendo fuori meglio di quello che pensavamo, perché siamo al di sotto del 20% e parlo già di stime di fine anno. Però, tendenzialmente, penso che potremmo fare ancor meglio.


Quali valori ha toccato la crescita di Diesel nell’online?
Solo ad agosto abbiamo avuto picchi di incremento del 50%. Questo numero, ovviamente è frutto di un lavoro incredibile del Crm-Customer relationship management. Quindi l’aspetto più positivo di tutto quello che sta succedendo è che stiamo dialogando sempre di più con il consumatore finale.


Quanto pesa l’e-commerce sulle vendite totali?
Solamente nel canale diretto, con Diesel siamo al 15,5%, però se sommiamo Zalando, Luisaviaroma e i canali che fanno online, le vendite di Diesel in questo momento superano il 30% del totale. Abbiamo fatto un lavoro veramente eccezionale su quel versante.


I tessuti antibatterici hanno un futuro nel settore moda?
Certamente sì, stiamo portando avanti la ricerca e lo sviluppo (vedere MFF del 19 maggio e del 10 giugno sulla tecnologia protector shield). Si pensi che i capi che abbiamo preso dai nostri magazzini e abbiamo lavato con prodotti antibatterici sono andati quasi sold-out, quindi stiamo facendo un lavoro bestiale sul trattamento dei tessuti. E sulle collezione nuove che stanno per uscire abbiamo messo a segno tanti nuovi concetti proprio in questa direzione.


In Asia funziona il fenomeno revenge spending? Farà nuovi investimenti?
In questi Paesi tutto ha tutto segno positivo. Siamo alla ricerca di nuove aperture, stiamo pensando a nuovi contratti, vi stupirò con effetti speciali con qualcosa che stiamo mettendo a segno nell’area di Shanghai. Stiamo facendo operazioni direttamente sulla Cina..


Il Made in Italy come sta reagendo? A fine lockdown si parlava di sostenere l’indotto del sistema moda…
Lo Stato non ha ancora pagato la cassa integrazione, almeno nelle nostre aziende. Tutta questa catena integrata, che noi stiamo finanziando. Essendo un’azienda solida ci possiamo permettere di pagare in anticipo tutte queste strutture e di tenerle in vita. Perché, se non le teniamo in vita, dove vanno? Una volta che chiudono, non riaprono più.


Se le cose andranno come vi aspettate, settembre 2021 potrebbe essere la data di inizio dell’uscita da questo tunnel?
Mi auguro di sì, spero di sì. Potenzialmente, quando inizierà la vera riapertura, quindi pensiamo tra un anno, il nostro gruppo dovrebbe uscirne solidificato perché ha tenuto in piedi una struttura che, anche se non è sua, è come fosse sua.


Lei è stato molto critico anche con il governo ed è stato poi chiamato dal premier Conte agli Stati generali. Le hanno dato ascolto?
Ho fatto la mia relazione al governo, ho scritto i miei punti e i miei suggerimenti, ma più che altro ho dato voce alla semplicità e alla concretezza delle cose da fare. Quindi niente attacchi, niente critiche, ma solo la concretezza di fare le cose e di farle più velocemente possibile. Perché anche tutti questi soldi che abbiamo dall’Unione europea, se non li usiamo subito poi non ci verranno più dati. E’ una bella possibilità per far ripartire l’Italia, ma se non siamo concreti nel metterla in moto subito e velocemente, rischiamo di farci tanto male. (riproduzione riservata)


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