Nei primi sei mesi dell'anno l'Italia si è confermata una delle maggiori destinazioni del mondo per la sua attrattività turistica, favorita dell’anno giubilare a Roma e dal variegato interesse per città come Milano che solo nel mese di maggio ha avuto un flusso turistico di oltre 900mila , +9% sul 2024.
Il turismo cinese, in particolare, ha giocato un ruolo importante nell’ambito dei Paesi che si sono orientati verso l’Italia come gli Stati, Uniti, Emirati arabi, Europa e la stessa Thailandia, Corea ed Indonesia. Secondo i dati dell’Agenzia Nazionale del Turismo-Enit, se nel 2024 il turismo cinese all’estero è cresciuto del 44,6% rispetto all’anno 2023, l’Italia si colloca al primo posto tra le mete europee con il 38%, seguita da Svizzera (35%), Francia (31%), Germania e Grecia (23%) e Spagna (21%).
Sempre nel 2024 l’Italia ha avuto 176.000 arrivi di cui il 53% per vacanza, con un incremento del 24,7% rispetto al 2023; 2,4 milioni di pernottamenti (+14,1% rispetto al 2023) ed una spesa totale pari a Euro 226,6 milioni ( +10,2% rispetto al 2023).
Il contesto positivo mette, tuttavia, in ombra il fatto che la composizione e la qualità dei flussi sono cambiate molto negli ultimi tre anni del dopo Covid. Se l’Italia delle statistiche Enit risulta la prima meta in Europa è dovuto al fatto che l’orizzonte dell’interesse e della curiosità si è allargato al di là delle conclamate città d’arte, ben salde comunque come polo d’attrazione, grazie a pacchetti quali il «Tour delle bellezze, Roma, Firenze, Venezia».
Il 70% dei turisti rimane ancora affascinato dal patrimonio monumentale che genera l’81% della spesa turistica e il 78,4% dei pernottamenti. Tuttavia crescono i gruppi che hanno puntato su esperienze diverse, tra cui, in autunno, la degustazione del tartufo bianco delle Langhe preceduto dall’incontro con i «trifulao» e i loro cani tabui, piuttosto che i pernottamenti in ville d’epoca in Toscana con relative degustazioni dei blasonati Brunelli, Sassicaia, Ornellaia e Bolgheri.
Questi due modelli hanno poi aperto le porte per altre località montane, lacustri, la parte meridionale dell’Italia con le sue coste e le sue isole e borghi che con l’arte abbinano la buona cucina e la ritualità delle tradizioni.
Tutto ciò è stato possibile con una trasformazione delle modalità del trasporto aereo. Prima della pandemia, i collegamenti con la Cina erano in prevalenza gestiti dalle compagnie europee con scali nei loro hub a eccezione dei servizi di Air China e della compagnia italiana Neos. Una parte era riservata alle compagnie mediorientali.
Con l’inizio del conflitto ucraino nel 2022, gli spazi aerei di sorvolo della Russia erano stati chiusi e quindi le compagnie europee avevano un’estensione del tempo di volo maggiore ed ovviamente un incremento di costi di carburante: la loro competitività veniva meno.
Air China invece aveva mantenuto il diritto di sorvolo dello spazio aereo russo. Nel corso di questi due anni non solo Air China si è rafforzata ed oggi può offrire collegamenti da Milano Malpensa e Roma Fiumicino verso Pechino, Shanghai ed altri aeroporti cinesi ma altre compagnie cinesi si sono inserite in questo corridoio della seta come China Eastern, Hainan Airlines, Sichuan Air Lines.
In questo momento l’Italia ha, rispetto l’Europa, il maggior numero di collegamenti settimanali con la Cina, oltre a Cathay Pacific che domina nel servizio su Hong Kong. Questa rivoluzione copernicana, originata da un conflitto ma con beneficio per l’Italia ha permesso gli incrementi dei flussi turistici anche nei primi quattro mesi dell’anno: 67.680 arrivi aeroportuali dalla Cina che rappresentano un 2.2% in più rispetto allo stesso periodo del 2024, già anno record, con i turisti cinesi che rappresentano il 96%.
Le proiezioni da maggio ad ottobre stimano un incremento degli arrivi del 27% rispetto all’anno precedente. «Prevedo una robusta crescita nella seconda parte di quest’anno soprattutto durante la stagione estiva e le festività cinesi di settembre ed ottobre», ha spiegato Jerry Lin, vice general manager per le Relazioni pubbliche e la divisione Mice (viaggi incentive) di Hcg Travel Group, la più grande piattaforma cinese di turismo online Trip.com, più conosciuta come Ctrip, con sedi in Cina, Hong Kong, Vienna e Londra.
Nel 2024 Hcg ha organizzato partenze dalla Cina per 225mila turisti o operatori verso direttrici estere: di questi 60mila erano diretti in Italia ovvero un terzo del totale arrivi in Italia dalla Cina. Nella prima parte di quest’anno Hcg ha servito oltre 135mila viaggiatori sulle direttrici estere di cui 37.500 solo sull’Italia.
E non si tratta solo di turismo mordi e fuggi. I soggiorni hanno una durata di due settimane per il 35% degli arrivi mentre il 37,9% rimane in Italia dalle 4 alle 7 notti. Secondo Ctrip le destinazioni più richieste in Italia sono Roma, Milano, Firenze e Venezia cui si sono aggiunte con successo le visite alla costiera amalfitana mentre la Sicilia sta ottenendo un riscontro favorevole specialmente per i viaggi incentive. E il turista cinese guarda con crescente interesse anche le Cinque Terre, le Dolomiti, la Puglia con le sue masserie, Pompei e Bologna.
Il fatto è che il turista cinese, oggi più sensibile al fenomeno del luxury shame, vuole trovare una dimensione di accoglienza più familiare da condividere con i propri amici e non essere classificato solamente come shopper.
Infatti nella graduatoria delle aree di provenienza dei turisti altospendenti che utilizzano i pagamenti digitali presentata nel recente Rapporto Nexi-Osservatorio nazionale del turismo, il mondo turistico cinese non è presente ma l’Italia è la sua prima destinazione. Non trascurando il problema incombente dell’overturism, l’Italia del resto è stata la destinazione nei secoli passati de Gran Tour di personaggi che hanno impresso un paradigma culturale e filosofico all’Europa, una dimensione caratterizzata dal minimalismo e dalla lentezza per assaporare il paesaggio. Scriveva il compositore tedesco Richard Wagner a proposito del Lago Maggiore: «Queste che vedo sono bellezze reali, oppure incanti di sogno o di fiaba?». Considerazione che può essere estesa a molte realtà italiane. (riproduzione riservata)
* corrispondente da Shanghai, dove vive e lavora da 30 anni