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Industria

Appello di Filosa a Bruxelles sulla concorrenza cinese nell'elettrico

Secondo il ceo di Stellantis, l'Unione Europea dovrebbe al più presto cambiare le regole nel settore automotive, perché la scelta di privilegiare solo l'elettrico ha messo l'industria del Vecchio continente alla mercé della Cina, che sul motore a batteria ha un vantaggio di 20 anni


04/11/2025 18:11

di Mauro Romano - Class Editori

settimanale
Antonio Filosa, ceo di Stellantis

Antonio Filosa, ceo di Stellantis, uno dei maggiori costruttori di auto europei, ha lanciato un forte monito a Bruxelles, sulla necessità di cambiare subito le regole nel settore automotive, pena la crisi profonda di uno dei maggiori settori industriali del Vecchio continente.

«La sovranità industriale dell'Europa è a rischio a causa della dipendenza dalla Cina e la Cina ha costruito il proprio ecosistema indipendente a partire da oltre 20 anni fa. L'Europa avrà bisogno di almeno 10 anni per ricostruire una certa indipendenza industriale», ha detto fra l'altro il manager in occasione del 4° Automotive Industry Day organizzato dalla PFA francese e poi durante un'intervista congiunta al Financial Times con Ola Källenius, responsabile dell'associazione europea dell'industria automobilistica Acea e ceo di Mercedes-Benz.

«Le normative europee sono molto sbagliate sulle autovetture e molto, molto, molto sbagliate sui veicoli commerciali. C'è un forte consenso tra costruttori, fornitori e sindacati sulla necessità di grandi cambiamenti normativi, da attuare rapidamente», ha insistito ancora il manager, sottolineando che «questi cambiamenti sono fondamentali per restituire ai clienti europei la libertà di scegliere il veicolo che desiderano, di cui hanno bisogno e che possono permettersi. Questo è il prerequisito per un ritorno alla crescita in Europa, l'unica regione che ha continuato a contrarsi dopo il Covid».

Stellantis, ha spiegato ancora Filosa, «potrà effettuare maggiori investimenti in Europa solo se il divieto sui motori a benzina verrà allentato e gli OEM europei saranno liberi di innovare in tecnologie diverse da quella puramente elettrica». Bruxelles, quindi, commetterebbe un errore catastrofico continuando a limitare le vendite ai soli veicoli elettrici.

A differenza di Stati Uniti, Cina e Sud America, dove la crescita è sostenuta da politiche industriali favorevoli, l'Europa «sta andando in direzione opposta perché le regole fissate da Bruxelles non sono imperfette, sono sbagliate». L'Europa ha «imposto la fine delle tecnologie in cui eravamo leader, obbligando l'adozione di una sola tecnologia - quella elettrica - su cui i costruttori cinesi hanno un vantaggio competitivo enorme». Il ceo ha sottolineato come la regolamentazione europea «imponga un ritmo che non corrisponde a ciò che i clienti vogliono, di cui hanno bisogno o che possono permettersi: tre no, nessun sì». (riproduzione riservata)

 


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