MENU
Industria

Byd, attacco all'Europa con nuovi modelli, incentivi e showroom

Lo special advisor per l'Europa, ex Fiat, Alfredo Altavilla, ha confermato l'avvio in novembre dello stabilimento produttivo del brand cinese in Ungheria e la prossima apertura di una fabbrica di batterie. Entro i primi sei mesi del 2026 la casa lancerà sette nuovi modelli in Europa, incluso il marchio premium Denza e nuovi veicoli commerciali


24/09/2025 17:28

di Andrea Boeris - Class Editori

settimanale
Alfredo Altavilla

Byd guarda all’Europa non più solo come un mercato di sbocco ma sempre di più come un territorio in cui radicare attività industriali, distributive e commerciali, con l’obiettivo futuro di iniziare a produrre non soltanto auto ma anche batterie.

 A delineare le ultime novità della strategia del colosso asiatico è stato Alfredo Altavilla, special advisor della casa automobilistica cinese per l’Europa, intervenuto al convegno «Quale futuro della mobilità» organizzato da Il Foglio all’Automobile Club Milano.

Il primo passo concreto è lo stabilimento ungherese, che entrerà in funzione a novembre con le pre-serie. «Per ora siamo totalmente concentrati sull’apertura in Ungheria», ha spiegato Altavilla. «Il vero tema, subito dopo, sarà quello di individuare un altro sito in Europa. Non parliamo solo di automobili, perché a un certo punto dovremo anche produrre batterie qui: non ha senso assemblare auto in Europa e far arrivare le batterie dalla Cina».

Nella scelta di un nuovo insediamento, ha aggiunto, «conterà soprattutto il costo dell’energia, fattore determinante per industrie energivore come l’automotive. Da italiano cerco ovviamente di spingere per il nostro Paese, ma credo sia ancora più urgente valorizzare la componentistica. L’impianto in Ungheria può essere una vetrina importante per i fornitori italiani, anche per avviare rapporti con la Cina».

Accanto agli investimenti produttivi, Byd accelera sul fronte commerciale. «Il nostro portafoglio prodotti si allarga costantemente: entro i primi sei mesi del 2026 lanceremo sette nuovi modelli in Europa, incluso il marchio premium Denza e nuovi veicoli commerciali», ha detto Altavilla.

 «Stiamo crescendo a una velocità mai vista nello sviluppo della rete distributiva europea. Quando la rete di concessionari diventa capillare, i volumi crescono di conseguenza: la pressione ce la mettiamo da soli».

 Non poteva mancare un passaggio sulla recente decisione di Warren Buffett di cedere la partecipazione in Byd. «Un investitore che porta a casa 20 volte il capitale investito e non monetizza o è un pazzo o è il proprietario dell’azienda», ha osservato Altavilla. «Buffett non è il proprietario, ma uno degli investitori più accorti al mondo. Il fatto che abbia monetizzato rientra esattamente nella strategia di Berkshire Hathaway: comprare, guadagnare, vendere».

 Secondo il manager, l’uscita non è un segnale di crisi. «Mi ha divertito leggere interpretazioni catastrofiste. Il price earning dei costruttori occidentali è tra 5 e 7, quello di Byd a fine agosto era 18. Di che stiamo parlando? L’azienda resta solidissima e con altri importanti investitori americani nel capitale. Buffett poteva restare altri dieci anni, forse, ma quando moltiplichi per 20 l’investimento c’è un momento in cui devi monetizzare».

Altavilla ha affrontato anche il nodo degli incentivi pubblici per le auto elettriche, con una critica all’approccio italiano: «Gli incentivi sono una droga, non dovrebbero esistere in natura. E quando sono complicati e temporanei non spostano nulla. I 630 milioni appena stanziati coprono sì e no 39 mila auto: è come svuotare l’oceano con un cucchiaino. In più derivano da fondi che non siamo stati capaci di utilizzare per le colonnine di ricarica».

Byd ha quindi deciso di muoversi in autonomia: «Abbiamo introdotto incentivi nostri, semplici e accessibili a tutti. I risultati si vedono già, con un impatto positivo sulle vendite». (riproduzione riservata) 


Chiudi finestra
Accedi