He Xiaopeng, ceo di Xpeng, uno dei produttori cinesi di auto elettriche più aggressivi e, in questo momento, di maggior successo, ha annunciato che prevede di lanciare il suo marchio Mona per il mercato di massa, al di fuori della Cina, il prossimo anno,puntando in partivolare sull'Europa
In un'intervista a Cnbc, Xiaopeng ha dichiarato che l'espansione internazionale dell'azienda sta procedendo più rapidamente del previsto e, per la prima volta, ha aperto alla possibilità di acquisire altri produttori di auto elettriche.
Il marchio Mona è stato lanciato in Cina lo scorso anno con il debutto della coupé elettrica Mona M03, proposta con un prezzo di partenza particolarmente aggressivo di 119.000 yuan (circa 17.000 dollari).
Xpeng lancerà le auto a marchio Mona anche in Europa ed è la prima volta che il lancio viene annunciato. Queste auto saranno probabilmente più economiche di alcuni modelli di fascia alta di Xpeng, come la P7 e la G6.
L'introduzione di auto a prezzi ancora più competitivi nei mercati esteri contribuirà ad aumentare ulteriormente la pressione concorrenziale, in particolare in Europa, dove i produttori tradizionali come Mercedes-Benz, Bmw e Volkswagen hanno già lanciato i propri modelli elettrici nel tentativo di difendersi dall'avanzata dei rivali cinesi.
Sul mercato cinese, intanto, il gruppo Byd prevede un vero e proprio bagno di sangue nell'industria automobilistica dopo la stretta di Pechino sugli sconti aggressivi che i marchi stanno effettuando, avvertendo che circa 100 case automobilistiche dovranno essere "espulse" da un mercato iper-competitivo.
Il settore auto è finito al centro degli attacchi del presidente Xi Jinping contro le guerre sui prezzi selvaggi nate dall'eccesso di capacità produttiva. Secondo i funzionari governativi, gli sconti eccessivi - noti come neijuan o "involuzione" - in vari settori avrebbero aggravato la deflazione.
«Senza la possibilità di attrarre clienti con gli sconti, alcuni costruttori saranno costretti a uscire dal mercato», il commento di Stella Li, vicepresidente esecutivo di Byd all'FT, a margine del salone dell'auto di Monaco. «Anche 20 costruttori sono troppi».
Finora 130 produttori si sono contesi quote di mercato in Cina, il più grande mercato al mondo per veicoli elettrici a batteria e ibridi plug-in. Secondo AlixPartners, delle 129 marche che vendevano motori elettrici (Ev) e ibridi nel 2024, solo 15 resteranno finanziariamente sostenibili entro il 2030. Anche Xpeng, rivale di Byd, aveva previsto che l'industria globale dell'auto si ridurrà a una decina di grandi player nel prossimo decennio.
Li ha sottolineato che Byd beneficerà della riduzione della concorrenza sui prezzi, con i consumatori che tenderanno a scegliere le auto in base ad altri criteri come la tecnologia o l'esperienza di guida.
Tuttavia, secondo gli analisti, anche Byd — che compete con Tesla per il primato di maggiore produttore mondiale di auto elettriche — non è immune alle pressioni derivanti dalla stretta del governo. Nel secondo trimestre, il gruppo ha registrato utili e ricavi inferiori alle attese, penalizzato dagli sconti.
Citi ha rivisto al ribasso le stime di vendita annuale di Byd: dai precedenti 5,8 milioni di auto quest'anno, 7,2 milioni nel 2026 e 8,4 milioni nel 2027, le previsioni sono state tagliate rispettivamente a 4,6 milioni, 5,4 milioni e 6 milioni. Lo scorso anno Byd aveva venduto 4,3 milioni di veicoli.
Li ha minimizzato i timori sull'impatto di lungo periodo, ma ha riconosciuto che sempre più aziende cinesi cercheranno di crescere all'estero per sfuggire alla pressione del mercato domestico: «Penso che i nostri profitti resteranno solidi. Vedrete più aziende cinesi guardare ai mercati stranieri, ma conquistare l'estero non sarà affatto semplice». (riproduzione riservata)