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Industria

Dalla meccanica il 31% dell'export italiano in Cina, trend in rialzo

Il settore ha sostanzialmente tenuto nonostante la pandemia, registrando una variazione negativa pari all’1,8%. I dati emersi nel corso del webinar. "Cina: prospettive per i costruttori di macchine, impianti e tecnologie italiane”, la Cina è il secondo importato di macchine italiane dopo gli Stati Uniti


18/06/2021 12:19

di Mauro Romano - Class Editori

Cina

La meccanica costituisce il motore del’export italiano in Cina. Copre infatti circa il 31% delle vendite nella Repubblica popolare. Il dato è emerso nel corso del webinar “Cina: prospettive per i costruttori di macchine, impianti e tecnologie italiane”, co-organizzato da Camera di Commercio Italiana in Cina, ambasciata italiana a Pechino, Ice, Confindustria, Sace, Anima Confindustria Meccanica Varia, Federmacchine e Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura.

Rispetto ad altri mercati il settore “ha sostanzialmente tenuto nonostante la pandemia, registrando una variazione negativa pari all’1,8%”, ha ricordato la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello. “Se la domanda rallenta in quei mercati che sono tradizionalmente il principale sbocco del nostro export, come ad esempio la Germania, i nostri produttori di macchine non possono che guardare a quei mercati che sono ormai diventati di traino della ripresa economica”, ha aggiunto, “E proprio la Cina, ad oggi, si è attestata come secondo importatore mondiale dopo gli Stati Uniti di macchine e apparecchiature. Rappresenta una grande opportunità per le nostre imprese, anche piccole e medie”.

Come evidenziato dal presidente dell’Ice, Carlo Maria Ferro, la Cina è il terzo mercato di sbocco dell’export del settore della meccanica. “È evidente che c’è un flusso di nuovi investimenti con un orientamento verso le nuove tendenze del manufacturing (digitalizzazione e sostenibilità). Poche industrie come la meccanica italiana hanno dimostrato nel tempo di saper seguire l’evoluzione della domanda e di continuare a combinarla con quello che è il grande fattore di competitività sui mercati, ossia la capacità di combinare la tecnologia con la customizzazione di soluzioni ad hoc per i clienti”, ha poi aggiunto.

Tanto più in un momento nel quale le esportazioni di Made in Italy verso la seconda economia al mondo marciano: +55% nel primo trimestre rispetto al 2020 e +23% sul 2019 secondo i dati ricordati dall’ambasciatore Luca Ferrari.

 Anche il Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina Paolo Bazzoni ha tenuto a rimarcare quanto il mercato domestico cinese rappresenti sempre più un mercato di riferimento per il settore della meccanica. “Si tratta di un mercato molto competitivo, difficile da interpretare e gestire, ma ricco di opportunità e con una domanda in costante crescita sempre più orientata alla qualità”. Per questo occorre “una chiara strategia di posizionamento". (riproduzione riservata)


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