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Industria

Farley (ceo Ford) lancia l'allarme: sugli Ev la Cina domina

Il numero uno della Ford paventa per la sopravvivenza del marchio americano se gli Usa non riusciranno a rimettere in sesto un'industria dell'automotive competitiva, sull'elettrico, con quella cinese che ormai domina il 70 % del mercato globale


03/07/2025 16:03

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Jim Farley, ceo di Ford

Jim Farley, ceo di Ford, lancia l'allarme: la Cina sta superando l'Occidente nella corsa ai veicoli elettrici (Ev) sotto ogni aspetto, tecnologia, qualità e costi. «Se perdiamo questa partita, Ford non avrà un futuro», ha dichiarato il manager, usando parole dure ma chiare, perché si parla di una questione strategica cruciale per l'intera industria automobilistica occidentale.

Farley, che ha visitato la Cina sei o sette volte nell'ultimo anno, ha descritto l'esperienza come «la cosa più umiliante che abbia mai visto». Secondo il ceo, la leadership cinese negli Ev non è più una minaccia ipotetica, ma una realtà consolidata: la Cina produce oggi il 70% di tutti i veicoli elettrici nel mondo, e la loro qualità è ormai pari, se non superiore, a quella dei costruttori americani ed europei.

Il numero uno di Ford ha messo in evidenza come le auto elettriche cinesi, in particolare quelle realizzate da colossi tecnologici come Huawei e Xiaomi, siano dotate di tecnologie di bordo all'avanguardia. A bordo, ha spiegato, l'intera vita digitale dell'utente viene automaticamente integrata nel veicolo, senza la necessità di abbinare manualmente lo smartphone.

«Non devi nemmeno associare il telefono. Tutto si sincronizza all'istante», ha detto Farley, citando come esempio l'SU7 di Xiaomi, che guida personalmente da mesi dopo averlo fatto arrivare da Shanghai a Chicago. Una user experience che, unita a un costo significativamente più basso e una qualità di costruzione elevata, rappresenta, secondo Farley, una combinazione imbattibile rispetto ai prodotti dell'industria occidentale.

In risposta alla crescente pressione competitiva, Ford ha recentemente rivisto la propria strategia, puntando più su modelli ibridi anziché completamente elettrici. Una scelta costosa (quasi 2 miliardi di dollari) ma, ammette Farley, forse non sufficiente per restare in partita. La sfida cinese non si limita infatti al solo settore Ev. «Siamo in competizione globale con la Cina e non riguarda solo le auto elettriche», ha detto il ceo. «Stanno ridefinendo gli standard dell'automobile moderna, e stanno correndo molto più velocemente di noi».

Le parole di Farley non sono del tutto nuove: già in passato aveva elogiato Xiaomi come «una forza industriale e un brand più forte di molte case automobilistiche tradizionali». Ma ora il tono del capo di Ford è quello di un vero e proprio allarme sistemico, che va oltre la sua azienda e coinvolge l'intera capacità dell'industria occidentale di competere su scala globale.

Con più di 200 mila ordini ricevuti per il nuovo Suv YU7 di Xiaomi, posizionato a un prezzo inferiore rispetto alla Tesla Model Y, è evidente che la Cina non sta solo innovando, ma sta anche conquistando il mercato e la riflessione di Farley è un campanello d'allarme per l'industria automobilistica occidentale: non basta più inseguire, occorre cambiare subito marcia.


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