La Cina è un mercato portante dell’attività di Salmoiraghi Automatic Handling Group visto che da quella parte d’Oriente arriva ben il 70% del fatturato dell’azienda, salito nel 2018 a 27 milioni di euro. «Una percentuale che contiamo di aumentare», ha spiegato convinto il presidente Sandro Salmoiraghi. «Speriamo di crescere grazie al fatto che offriamo impianti più performanti e di valore intrinsecamente superiore. La Cina resta molto forte nelle produzioni di massa, noi invece in quelle tailormade».
Fondata più di mezzo secolo fa, l’azienda lombarda progetta, realizza e installa sistemi integrati oltre a una gamma completa di macchine e impianti speciali per la movimentazione automatica, i trasporti e lo stoccaggio automatizzato di prodotti industriali. I principali settori di applicazione sono i trasporti interni di semilavorati e prodotti finiti in impianti di produzione, di imballaggio, in fine linea, magazzini automatici e centri di distribuzione logistica.
Sul mercato cinese Salmoiraghi opera principalmente nell’industria delle fibre sintetiche, di cui la Cina è ormai primo produttore mondiale, automatizzando l’intero ciclo di movimentazione delle bobine di filo, dalle macchine di avvolgimento sino ai magazzini automatici di pallet. Oltre 19 gli impianti realizzati dal 2012 a oggi per i principali produttori di filo continuo, già in un’ottica di industria 4.0. Ogni giorno, in Cina, oltre un milione e mezzo di bobine sono processate negli impianti Salmoiraghi. Una produzione altamente innovativa che ha bisogno di essere strenuamente difesa dai furti di proprietà intellettuale.
«Ancora oggi c’è questo rischio quando si lavora con la Cina»,conferma Salmoiraghi, «bisogna cercare di proteggersi il più possibile, nonostante non sia assolutamente facile. Alle persone che lavorano con me dico sempre di cercare di essere avanti per mantenere quel gap tecnologico che ci permette di metterci al riparo da questo inseguimento. Non possiamo smettere di cercare soluzioni nuove». Un compito gravoso ma necessario per un’azienda con impianti di ultima generazione che necessitano di essere sempre all’avanguardia nelle tecnologie, nei sistemi informatici e nei software.
L’impegno con cui l’azienda cerca di restare sempre un passo avanti a tutti permette di accrescere l’esperienza di engineering maturata negli anni, integrandola con la tecnologia costruttiva dei macchinari e lo sviluppo del software di controllo. La continua ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative richiedono però importanti investimenti in Ricerca & Sviluppo, un settore nel quale l’Italia si fa notare ancora troppo poco rispetto agli altri Paesi. Anche se Sandro Salmoiraghi non la vede così. «Non è vero che in Italia si investe poco in questo ambito», spiega. «La differenza rispetto a molti altri Paesi è solo sulle dimensioni perché le nostre piccole e medie aziende hanno sempre lavorato su commesse e l’investimento in R&S si è sempre fatto spesandolo su progetti specifici».
Oggi, aggiunge, «ci sono maggiori spiragli grazie alle agevolazioni fiscali che offrono una maggiore riconoscimento a chi investe in innovazione. Le nostre piccole e medie imprese sono sopravvissute grazie a un impegno portato avanti tra mille difficoltà. Oggi, conclude il presidente, «la possibilità di indicare questi investimenti a parte per il recupero fiscale, ha permesso di far emergere anche in Italia un interesse specifico a rendicontare i soldi spesi in R&S». Flessibilità, capacità di sviluppare progetti su specifiche esigenze dei clienti, continua spinta all’innovazione, le armi con le quali l’industria italiana si afferma nel mondo. (riproduzione riservata)