Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo quadro sul commercio su cui si concentreranno le discussioni tra i leader dei due Paesi, Donald Trump e Xi Jinping, durante il loro incontro in programma giovedì in Corea del Sud, ha detto a Cbs il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent. Questo include un «accordo definitivo» sulle attività di TikTok negli Stati Uniti e il rinvio dei controlli più severi sulle esportazioni di terre rare da parte della Cina, ha spiegato Bessent, aggiungendo che, a questo punto, i dazi del 100% sui prodotti cinesi minacciati dal presidente Usa non dovrebbero entrare in vigore, mentre la Cina riprenderà ad acquistare ingenti quantitativi di soia dagli Stati Uniti. Sia Washington che Pechino stanno ccercano di evitare un'ulteriore escalation della guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali.
Bessent ha incontrato alti funzionari commerciali cinesi a margine del vertice dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean) in Malesia, a cui Trump parteciperà nell'ambito di un tour in Asia. Pechino ha affermato che i colloqui sono stati «costruttivi». Bessent ha affermato che i Paesi hanno «raggiunto un accordo quadro sostanziale per i due leader», aggiungendo che «i dazi saranno evitati». Il governo cinese ha invece affermato in una nota che entrambi i team negoziali «hanno raggiunto un consenso di base sugli accordi per affrontare le rispettive preoccupazioni. Entrambe le parti hanno concordato di definire ulteriormente i dettagli specifici»
Da quando Trump è rientrato alla Casa Bianca, ha imposto e minacciato dazi doganali drastici sulle importazioni dall'estero in diversi Paesi, sostenendo che tale politica avrebbe contribuito a rilanciare la produzione manifatturiera e l'occupazione negli Stati Uniti. L'introduzione dei dazi ha spinto molti Paesi, tra cui il Regno Unito, a stipulare nuovi accordi con gli Stati Uniti. Ma i dazi in assoluto più alti da lui minacciati sono stati rivolti alla Cina. Pechino ha reagito con contromisure, sebbene i due Paesi abbiano concordato di rinviare l'applicazione delle tasse in attesa di un accordo commerciale.
Tuttavia, all'inizio di questo mese Trump ha dichiarato che avrebbe imposto un ulteriore dazio del 100% sui prodotti cinesi a partire da novembre, in risposta all'inasprimento delle restrizioni cinesi sull'esportazione di terre rare, materiali essenziali per la produzione di molti dispositivi elettronici. Il presidente degli Stati Uniti ha accusato Pechino di «essere diventata molto ostile» e di cercare di tenere il mondo «prigioniero».
La Cina lavora circa il 90% delle terre rare del mondo, che vengono utilizzate in prodotti di ogni tipo, dai pannelli solari agli smartphone, rendendo la loro fornitura ai produttori statunitensi una merce di scambio fondamentale. L'ultima volta che Pechino ha inasprito i controlli sulle esportazioni, dopo che Trump aveva aumentato i dazi sui prodotti cinesi all'inizio di quest'anno, si era levata una protesta da parte di molte aziende statunitensi che dipendono da quei materiali. La Cina «ritarderà la decisione di un anno, mentre la riesaminerà», ha dichiarato ieri Bessent.
Un altro argomento controverso è la soia, di cui la Cina è il maggiore acquirente al mondo. Con l'intensificarsi della guerra commerciale, Pechino ha bloccato tutti gli ordini, danneggiando gli agricoltori statunitensi. Bessent ha però lasciato intendere che il boicottaggio potrebbe presto finire. «In realtà sono un coltivatore di soia, quindi ho provato anch'io questo dolore. Penso che abbiamo risposto alle preoccupazioni degli agricoltori», ha affermato, aggiungendo che «credo che quando l'annuncio dell'accordo con la Cina sarà reso pubblico, i nostri coltivatori di soia saranno davvero soddisfatti di ciò che accadrà in questa stagione e in quelle a venire per diversi anni».
Bessent ha anche affermato che è stato raggiunto un accordo sulla divisione statunitense della piattaforma di condivisione video TikTok, e che Trump e Xi dovranno «concludere l'intesa giovedì». Gli Stati Uniti hanno cercato di sottrarre le attività dell'app negli Stati Uniti alla società madre cinese ByteDance per motivi di sicurezza nazionale. In precedenza, a TikTok era stato detto che avrebbe dovuto vendere le sue attività negli Stati Uniti, pena la chiusura, ma Trump ha poi rimandato l'attuazione del divieto quattro volte per facilitare i negoziati e ha nuovamente prorogato la scadenza a dicembre.
Il mese scorso la Casa Bianca ha annunciato che le aziende statunitensi avrebbero controllato l'algoritmo di TikTok e che sei dei sette posti nel consiglio di amministrazione dell'app negli Stati Uniti sarebbero stati occupati da americani. Sebbene Trump avesse inizialmente chiesto il divieto di TikTok durante il suo primo mandato, da allora ha cambiato idea. Si è rivolto alla popolarissima piattaforma per aumentare il sostegno dei giovani americani durante la sua vittoriosa campagna presidenziale del 2024. (riproduzione riservata)