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Politica

Cina, tassi fermi e sussidi ai consumi per tutto il 2025

Mentre la People's bank of China ha rispettato le attese non riducendo il livello dei tassi di interesse primari, temendo anche l'indebolimento dello yuan rispetto al dollaro, il governo ha ribadito l'intenzione di assicurare finanziamenti per tutto l'anno in corso ai programmi di incentivazione dei beni di consumo, che stanno spingendo oltre le attese gli acquisti da parte della popolazione


22/06/2025 13:14

di Mauro Romano - Class Editori

settimanale
Pan Gongsheng, governatore della banca centrale cinese

 

La Banca Popolare Cinese (Pboc) ha lasciato invariati i tassi di interesse di riferimento a 1 e 5 anni al 3% e al 3,5%, come ampiamente previsto dal consenso degli economisti, dopo il taglio del mese precedente volto ad attenuare l'impatto delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Il tasso di riferimento per i prestiti a un anno è rimasto al 3% e quello a cinque anni è rimasto invariato al 3,5%, secondo quanto comunicato dalla People's Bank of China.

«I tassi di interesse in Cina sono già bassi, poiché l'economia deve affrontare un problema legato alla domanda piuttosto che all'offerta. Il calo dei prezzi nel settore immobiliare, insieme al rallentamento dell'economia globale dovuto alla politica sui dazi degli Stati Uniti, ha avuto un effetto negativo sulla fiducia dei consumatori e sui consumi interni», ha spiegato Brendan Ahern, chief investment officer di KraneShares.

Il governo di Pechino, spiega l'esperto, continua a concentrarsi sull'aumento dei consumi nazionali attraverso sussidi per l'acquisto di automobili - compresi i veicoli elettrici e ibridi - elettrodomestici, come frigoriferi, lavatrici e condizionatori, e l'elettronica di consumo (smartphone, tablet e smartwatch). Nel frattempo, le vendite al dettaglio di maggio si sono attestate al 6,4% rispetto al 5,1% di aprile, superando le aspettative del 4,9%.

Tuttavia, «diversi governi provinciali hanno esaurito i fondi per i sussidi in attesa di ulteriori finanziamenti da parte del governo centrale», ha avvertito il l'analista. «Un altro motivo per cui la Pboc ha evitato di tagliare i tassi è il rischio di un indebolimento del renminbi rispetto al dollaro statunitense. Con la Fed che mantiene una posizione restrittiva, Pechino teme che un ulteriore allentamento possa far scendere troppo la valuta cinese, riaccendendo le accuse di manipolazione valutaria da parte degli Stati Uniti», ha concluso Ahern.

Quasi in risposta all'osservazione dell'analista, un funzionario del National Development and Reform Commission ha ribadito  ufficialmente  che il   programma nazionale di permuta dei beni di consumo, verrà finanziato per sostenere il pagamento dei sussidi governativi per tutto il 2025.

Il governo centrale ha stanziato 300 miliardi di yuan (41,84 miliardi di dollari) in titoli di Stato per sostenere le autorità locali nell'attuazione del programma nel 2025, raddoppiando così il finanziamento dello scorso anno. Due tranche del finanziamento centrale, per un totale di 162 miliardi di yuan, sono state emesse a gennaio e ad aprile per sostenere l'attuazione del primo semestre, mentre ulteriori stanziamenti sono previsti per luglio e ottobre per coprire il terzo e quarto trimestre dell'anno.

«Attualmente è stata utilizzata circa la metà del budget annuale per le sovvenzioni, un ritmo che rientra nelle aspettative», ha dichiarato il funzionario della National Development and Reform Commission. (riproduzione riservata)I


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