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Politica

L'export cinese cresce (+8%) in settembre più del previsto

Nonostante le tensioni con gli Stati Uniti, che porteranno a tassare gli attracchi di navi dei due paesi sia nei porti cinesi che americani a partire dal 14 ottobre, l'import-export cinese è cresciuto del 4% da gennaio a settembre e in settembre si è verificato un sensibile aumento anche delle importazioni


13/10/2025 14:58

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Wang Wentao, ministro del commercio estero cinese

Le esportazioni cinesi sono cresciute a settembre al ritmo più veloce degli ultimi sei mesi, mentre le importazioni hanno registrato l'incremento più forte da oltre un anno, nonostante un accordo commerciale con gli Stati Uniti resti ancora lontano.

Le esportazioni in dollari sono aumentate dell'8,3% a settembre rispetto all'anno precedente, secondo i dati doganali cinesi, superando le stime degli economisti che avevano previsto un incremento del 7,1%, e registrando un rimbalzo rispetto al minimo di sei mesi di agosto. Le importazioni sono poi salite del 7,4% a/a, superando nettamente le stime al +1,5% a/a e registrando il livello più alto dall'aprile del 2024.

Nei primi otto mesi dell'anno, le esportazioni cinesi sono aumentate del 5,9% in ragione d'anno e l'import è diminuito del 2,2%, con un margine positivo per la bilancia commerciale di 785 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti nel periodo hanno continuato a essere il primo partner commerciale con la Cina nonostante un calo dell'interscambio del 14,4%.

Le importazioni e le esportazioni totali di merci della Cina sono aumentate a circa 4.730 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2025, con un incremento del 4% su base annua. Il tasso di crescita è accelerato rispetto all'aumento del 3,5% registrato nei primi otto mesi dell'anno, secondo l'Amministrazione generale delle dogane (GAC).

Le esportazioni di merci hanno guidato l'espansione complessiva nel periodo gennaio-settembre, con un aumento del 7,1% su base annua, fino a 2.797 miliardi di dollari, mentre le importazioni si sono attestate a 1.915 miliardi di yuan, con un leggero calo dello 0,2%.

L'espansione del commercio di prodotti della Cina è accelerata su base trimestrale, con un tasso di crescita pari al 6% nel terzo trimestre di quest'anno, dopo aumenti dell'1,3% e del 4,5% rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre, ha affermato Wang. Inoltre, il funzionario ha anche sottolineato che il mercato del commercio estero cinese è diventato più diversificato.

Il commercio con l'ASEAN, l'America Latina, l'Africa e l'Asia centrale è cresciuto rispettivamente del 9,6%, 3,9%, 19,5% e 16,7% su base annua, mentre quello con le altre economie della Cooperazione economia dell'Asia-Pacifico è aumentato del 2%.

I dati ufficiali sul commercio estero di settembre arrivano nella settimana che vede acuirsi le tensioni tra Pechino e Washington, con entrambe le parti che si sono scambiate accuse e hanno intensificato le rispettive restrizioni, minacciando di erodere i progressi raggiunti dopo diversi cicli di colloqui bilaterali commerciali che ci sono stati quest'anno.

Tra pochi giorni, dal 14 ottobre, scatteranno i dazi di Usa e Cina hanno sulle navi che attraccano nei rispettivi porti. I dazi cinesi partiranno da 400 yuan (56 usd) per tonnellata, pari a quelli imposti da Washington. Gli Stati Uniti, tuttavia, in questa gara, saranno meno svantaggiati perché rappresentano solo lo 0,1% della cantieristica navale globale, contro il 53,3% della Cina, secondo il Center for Strategic and International Studies.

Inoltre il presidente statunitense Donald Trump ha minacciato un dazio aggiuntivo del 100% sulle esportazioni cinesi e controlli più severi sulle esportazioni di software critici. Pechino, nel frattempo, ha esteso le restrizioni sulle esportazioni di terre rare, alcune delle quali entreranno in vigore solo a novembre, e ha ampliato la lista nera delle entità non affidabili includendo la società di consulenza per chip TechInsights. Le autorità hanno inoltre aperto una nuova indagine antitrust sul gigante statunitense della produzione di semiconduttori Qualcomm.

Il portavoce delle dogane cinesi, Lyu Daliang, ha dichiarato che Pechino spera che gli Stati Uniti si rendano conto di stare adottando l'approccio sbagliato aumentando le tariffe portuali e ha esortato Washington a tornare al dialogo e alla negoziazione. Lyu ha aggiunto che i nuovi dazi introdotti da diversi Paesi quest'anno hanno danneggiato le imprese e disturbato l'economia globale, sottolineando che la Cina resta impegnata a sostenere il commercio multilaterale.

La riluttanza della Cina, il più grande importatore mondiale di soia, a riprendere gli acquisti delle colture americane ha ulteriormente ridotto le speranze di un accordo commerciale. Anche il ministero del Commercio cinese ha dichiarato ieri che gli Stati Uniti dovrebbero rinunciare alle minacce tariffarie e ha esortato ulteriori colloqui per risolvere le questioni commerciali in sospeso.

"Minacciare con dazi elevati in ogni occasione non è il modo giusto per andare d'accordo con la Cina", ha affermato puntualizzato il ministero. "Se gli Stati Uniti persistono nel loro percorso, la Cina prenderà con determinazione le misure corrispondenti per salvaguardare i propri diritti e interessi legittimi".

Il vice ministro delle dogane, Wang Jun, ha infine dichiarato che stabilizzare il commercio nel quarto trimestre sarà difficile a causa del complesso contesto esterno e dell'effetto base elevato dell'anno scorso.

"Le esportazioni cinesi hanno continuato a superare le previsioni a settembre, ma la sorpresa più grande è stata il balzo delle importazioni, che hanno raggiunto il massimo degli ultimi 17 mesi. Questa resilienza dimostra che la Cina ha rafforzato il commercio con il resto del mondo nonostante il protezionismo statunitense", affermano gli economisti di Ing. (riproduzione riservata)


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