Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avvertito che sono previste ulteriori tariffe per i Paesi che acquistano prodotti energetici russi, dopo aver imposto un ulteriore dazio del 25% all'India. "Ne vedrete molte di più. Quindi questo è un assaggio. Vedrete molte sanzioni secondarie", ha detto ieri nello Studio Ovale, mettendo nel mirino anche la Cina.
Il principale acquirente di energia russa è la Cina, con la quale Washington sta lavorando per negoziare un nuovo accordo commerciale. I funzionari statunitensi hanno detto che sono stati fatti progressi significativi in questi colloqui ma Trump non ha escluso l'applicazione delle nuove sanzioni secondarie a Pechino, nonostante il rischio di affossare le trattative commerciali. "Uno dei Paesi colpiti potrebbe essere la Cina", ha detto, aggiungendo che "potrebbe succedere. Non lo so. Non posso ancora dirvelo".
Pechino aveva precedentemente affermato che avrebbe adottato "misure di approvvigionamento energetico adatte alla Cina e basate sui nostri interessi nazionali". "Le guerre tariffarie non hanno vincitori", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, durante una conferenza stampa la scorsa settimana, aggiungendo che "coercizione e pressioni non possono risolvere i problemi. La Cina tutelerà fermamente la propria sovranità, la propria sicurezza e i propri interessi di sviluppo".
Gli Stati Uniti e la Cina stanno ancora lavorando per estendere la tregua commerciale che ha frenato l'imposizione di dazi a tre cifre contro Pechino, la cui scadenza è prevista per il 12 agosto.
La mossa fa parte del piano di Trump volto a paralizzare l'economia russa a causa della guerra in Ucraina. Il presidente ha fissato la scadenza di domani per dare tempo al presidente russo, Vladimir Putin, di raggiungere il cessate il fuoco con Kiev e, in caso di no-deal, imporre sazioni. I precedenti cicli di misure restrittive statunitensi hanno messo a dura prova l'economia russa ma non sono riusciti a frenare la macchina da guerra di Putin.
La strategia di Trump segna un'escalation nell'uso dei dazi da parte del presidente, la sua arma distintiva del secondo mandato. In precedenza, l'inquilino della Casa Bianca li ha utilizzati per perseguire un programma di ampio respiro, dalla protezione dell'industria manifatturiera statunitense alla pressione sui governi stranieri, scrive la cnn. Tuttavia, queste tariffe secondarie vengono utilizzate per costringere Paesi terzi a fare una scelta: interrompere i legami con un avversario degli Stati Uniti o rischiare ulteriori sanzioni.
Nonostante Trump abbia espresso ottimismo sui progressi compiuti durante l'incontro di ieri tra Putin e l'inviato statunitense Steve Witkoff, ha lasciato intendere che non sono sufficienti per scongiurare le nuove sanzioni. (riproduzione riservata)