La dodicesimo edizione della Notte Italiana, tenutasi a Pechino lo scorso 21 novembre, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura è stato preceduta nella stessa giornata dalla China-Italy Business Conference, appuntamento importante per la comunità di affari italiana nel contesto del paese che ospita.
Il forum era incardinato al dialogo con i rappresentati del Ministero del Commercio cinese e nello scambio di vedute intercorso con alcune imprese italiane presenti in Cina da molti anni e che hanno espresso la volontà di una continuità basata principalmente sul successo della loro attività.
Dato spazio ai saluti istituzionali da parte del Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina Lorenzo Riccardi e del Ministro Cristina Carenza, Vice Capo Missione dell’Ambasciata d’Italia, si è subito entrati nell’oggetto del forum con Liu Bo, Vice Direttore Generale del Dipartimento per gli Affari Europei del Mofcom, il quale ha messo in luce i buoni e positivi rapporti con l'Italia, ricordando, in particolare, che dal primo gennaio entrerà definitivamente in vigore l’accordo sulla doppia imposizione.
Liu ha ricordato anche che alla CIIE, la fiera internazionale dell'import, recentemente conclusasi a Shanghai, erano presenti un centinaio di aziende italiane, al terzo posto nella graduatoria europea di partecipazione. Con l’Italia poi sono attualmente attivi una settantina di voli settimanali dai diversi aeroporti sia italiani che cinesi e, infine, anche in ragione dell’aumento della mobilità è stato confermata l’esenzione di visti per i cittadini italiani fino al dicembre 2026.
Questo action plan si innesta quasi naturalmente nella cornice del XV piano quinquennale (2026-2030) nell’ambito di una crescente del mercato interno agli investitori esteri. «La negative list sta gradualmente riducendo i vincoli di categorie produttive o di servizi per imprese straniere che vogliono investire in questo paese attratti dalle opportunità commerciali create dai consumi di una classe media che dovrebbe nei prossimi anni raggiungere gli 800 milioni di cittadini cinesi», hanno sottolineato in proposito Li Xiaomeng vicecapo di Divisione dell’Ufficio per la Gestione dei principali progetti di investimento estero e Zhang Jie, direttore della Divisione per la promozione dei consumi.
Zhang Jie ha fatto notare che nei primi dieci mesi di quest'anno tra Pechino e Shanghai sono stati aperti 1400 nuovi flagship stores. Le città di prima fascia come Shanghai rappresentano il 13% del totale importato e nel periodo 2020-2024 sono stati importati a valore beni per 7,4 trillioni di yuan (poco più di 1 trilione di dollari).
Yang Zhuo, direttore dell’Ufficio Relazioni Internazionali ha focalizzato l’attenzione sul concetto di produzione, consumo ed investitori con il supporto delle fiere che permettono l’estensione della visibilità dei prodotti ed un’apertura nelle relazioni commerciali.
Nella seconda parte del Forum alcune aziende italiana hanno presentato il profilo aziendale e i progetti futuri. Gianni di Giovanni, chairman di Eni China, ha ricordato la presenza in Cina della principale multinazionale italiana dagli anni sessanta e i progetti sui quali Eni si sta impegnando: decarbonizzazione, bioraffinerie e SAP fuel, il nuovo carburante per aereo derivato da feedstock Uco (olio da cucina usato).
Jack Yuan, managing director di Generali China Insurance ha spiegato che il suo gruppo, che vanta una presenza in Cina più che centenaria, è pronto per un balzo in avanti dopo avere acquisito la maggioranza delle sue attività nel paese, puntando su nuovi progetti quale il Centro di ricerca per assicurazione veicoli in collaborazione con la Fudan University.
Jianye, Gianni, Zhang, general manager di Leonardo Cina ha presentato la sua organizzazione che, anche con l’apertura di un magazzino nella Free Trade Zone di Shanghai ha permesso nel corso di questi anni l’acquisizione di ordini importanti anche a livello governativo tra cui la fornitura di elicotteri per le forze di polizia.
Francesco Muggeri, vice presidente Cina di STMicroeletronics, leader nei microprocessori, presente in Cina da molto tempo con unità produttiva nella Great bay area, che riunisce Canton, Hong Kong e Shenzhen, ha raccontato la strategia di diversificazione dell'attività con l'apertura di un nuovo stabilimento a Chongqing, nella provincia del Sichuan per processare il carburo di silicio, componente importante dei chips per il mercato locale. L’obiettivo è quello di rafforzare la presenza in Cina con la collaborazione diretta con società cinesi fortemente impegnate nell’innovazione.
Infine Fabio Lambertini, ceo di Ducati, brand di cui il prossimo anno ricorreranno i cento anni dalla nascita, ha spiegato che il motivo di successo del loro prodotto nel mercato cinese è fondato sulla qualità, sul consumo esperenziale, sullo sviluppo responsabile che coinvolge anche il processo di rottamazione.
La giornata si è conclusa con “La notte delle piste innevate” quale anticipazione delle Olimpiadi invernali Milano Cortina in programma il prossimo anno.
Oltre cinquecento invitati di cui il 60% cinesi hanno poi partecipato alla cena curata dallo chef Enrico Mazzaroni, stella Michelin per il suo ristorante Il Tiglio, a Montemonaco, località delle Marche in provincia di Ascoli Piceno, con intermezzi musicali e lotteria cha hanno allietato la serata. (riproduzione riservata)
* corrispondente da Shanghai, dove vive e lavora da 30 anni