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Politica

Sui dazi la Cina ribatte a Trump: è uno scaricamento di colpe

Secondo un portavoce del Ministero del commercio della Repubblica popolare l'imposizione unilaterale di dazi aggiuntivi viola le regole dell'OMC e mina il sistema commerciale multilaterale. Presa di posizione del ministro italiano del tesoro, Giorgetti: la Cina fa politiche scorrette di dumping


28/02/2025 18:18

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Wang Wentao, ministro cinese del Commercio

Il ministero del Commercio (MOC) cinese ha preso posizione, come prevedibile, sulla decisione del presidente americano di raddoppiare i dazi sull'import di prodotti cinesi dal 10 al 20%, a partire dal 4 marzo prossimo, ma lo ha fatto lasciando la parola a un funzionario dell'amministrazione, senza coinvolgere il ministro, e con toni tuttosommato moderati.  

La Cina si oppone fermamente - ha detto il portavoce del ministero -  alla minaccia degli Stati Uniti di imporre un'ulteriore dazio del 10% sulle merci importate dalla Cina con il pretesto di questioni legate al fentanil. Se gli Stati Uniti persisteranno, la Cina adotterà tutte le contromisure necessarie per proteggere i propri diritti e interessi legittimi.

Pur affermando che la Cina ha preso atto della mossa degli Stati Uniti, secondo il portavoce il Paese ha ripetutamente affermato che l'imposizione unilaterale di dazi aggiuntivi viola le regole dell'OMC e mina il sistema commerciale multilaterale.

La Cina è uno dei Paesi con le più severe politiche di controllo sulle droghe e i più alti livelli di applicazione a livello globale, e ha avviato attivamente la cooperazione internazionale per il controllo delle droghe, anche con gli Stati Uniti, ha dichiarato il portavoce. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno ripetutamente ignorato i fatti oggettivi e hanno già imposto un ulteriore dazio del 10% alla Cina con un pretesto simile e ora minacciano di imporre nuovamente altri dazi.

Queste azioni rappresentano un vero e proprio "scaricamento di colpe", che non solo non aiuta a risolvere i problemi, ma rischia anche di aumentare l'onere per le imprese e i consumatori statunitensi, minando la stabilità delle catene di approvvigionamento globali, ha dichiarato il portavoce.

La Cina spera che gli Stati Uniti non ripetano gli errori commessi e tornino rapidamente sulla giusta via per risolvere le differenze attraverso un dialogo equo, ha aggiunto il portavoce.

Sul tema dazi e commerci c'è anche da registrare una presa di posizione del ministero italiano del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, che ha puntato il dito, durante una riunione del G7, contro la Cina accusandola di politiche scorrette di dumping. «Siamo d'accordo sull'analisi delle politiche cinesi», ha detto Giorgetti, «ma non dobbiamo creare divisioni al nostro interno». Giorgetti ha anche sottolineato che «una guerra commerciale danneggerebbe tutti noi. Dobbiamo tornare a un regime di regole condivise».

La riunione, che ha visto la partecipazione dei ministri delle finanze G7 alcuni dei quali in collegamento e dei governatori delle banche centrali, è stata particolarmente apprezzata da Giorgetti perché «molto franca. Cogliamo questa occasione per fare il commercio giusto, superando il Wto e la concorrenza sleale». (riproduzione riservata)


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