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Politica

Tiene l'export cinese, crolla come previsto quello con gli Usa

Il calo è stato del 33% in agosto e del 12% nei primi sette mesi del 2025 anche se gli Stati Uniti restano il primo singolo partner commerciali del Dragone. In forte calo (-8%) a sorpresa gli scambi con la Russia, mentre si intensificano quelli con l'India (+10%) tra gennaio e luglio. Male gli scambi con l'Italia


08/09/2025 15:29

di Mauro Romano - Class Editori

settimanale

Le esportazioni complessive della Cina sono aumentate del 4,4% ad agosto rispetto all'anno precedente, secondo i dati doganali rilasciati oggi, segnando la crescita più bassa da febbraio e mancando le stime degli economisti intervistati da Reuters, che prevedevano una crescita del 5%.

"Con l'affievolirsi della spinta temporanea della tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina e l'aumento delle tariffe statunitensi sulle spedizioni dirottate attraverso altri Paesi, è probabile che le esportazioni siano sotto pressione nel breve termine", ha detto Zichun Huang, economista cinese di Capital Economics, sottolineando che le esportazioni sono rimaste invariate su base mensile destagionalizzata.

Le importazioni cinesi sono aumentate dell'1,3% in agosto rispetto a un anno fa, mancando le stime di Reuters di una crescita del 3%. Le importazioni sono cresciute per il terzo mese consecutivo dopo essere tornate a salire a giugno, anche se sono ancora modeste a causa, tra l'altro, del persistente crollo del settore immobiliare.

Ma il dato forse più significativo riguarda il crollo delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti pari al 33% a/a ad agosto, mentre la crescita complessiva è rallentata, raggiungendo il minimo degli ultimi sei mesi, in parte a causa del giro di vite del presidente Usa, Donald Trump, sui trasbordi di merci. Anche le importazioni dagli Stati Uniti sono diminuite del 16% rispetto a un anno fa, secondo i dati doganali.

Nei primi stte mesi di quest'anno gli scambi commerciali con gli Stati Uniti sono calati del 12% a 337 miliardi di dollari che comunque hanno assicurato a Pechino un surplus commerciale di ben 166 miliardi di dollari, risultato di esportazioni per 251 miliardi di dollari e importazioni per 85 miliardi di dollari.

La Cina si è sempre più affidata a mercati alternativi, in particolare al Sud-Est asiatico e alle nazioni dell'Unione europea, all'Africa e all'America Latina, dato che la politica commerciale di Trump ha messo sotto pressione le spedizioni dirette negli Stati Uniti.

«Gli esportatori cinesi hanno spinto per una quota di mercato più elevata in altri Paesi a causa della debole domanda interna in Cina. Questa iniziativa di 'andare all'estero' ha probabilmente contribuito alla resilienza delle esportazioni cinesi finora quest'anno», ha dichiarato Zhiwei Zhang, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management.

Le spedizioni cinesi verso l'Ue, l'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean) e l'Africa, sono aumentate rispettivamente del 10,4%, 22,5% e quasi il 26% ad agosto. Nello stesso periodo, le esportazioni verso Ue, Asean, Africa e America Latina sono aumentate rispettivamente del 7,7%, 14,6%, 24,6% e quasi il 6%.

Ciononostante, nessun Paese si è avvicinato agli Stati Uniti, che rimangono il più grande partner commerciale della Cina su base nazionale, con 337 miliardi di dollari di scambi nei primi sette mesi di quest'anno, in calo annuo del 12% come si è detto.

Nello stesso periodo, le esportazioni cinesi verso l'Ue si sono attestate a 317 miliardi di dollari, in crescita a/a del 7%, secondo i dati delle dogane cinesi, mentre l'import dall'Europa a 27 è sceso del 5% a 149 miliardi di dollari.Tra i paesi europei la Germania ha continuato ad aumentare la sua quota (+3,2% la crescita dei flussi complessibi), con una crescita dell'import dalla Cina dell'11%, mentre l'export è crollato di un altro 5%, nei sette mesi di quest'anno. L'Italia, i cui scambi con la Cina sono rimasti pressoché stabili (-0,4%) ha registrato sull'export un calo vicino al 10%.

Per quanto riguarda i paesi dell'organizzazione Sco (26 paesi dell'Asia), in forte calo (-8%) a sorpresa gli scambi con la Russia, per un totale di 125 miliardi di dollari, mentre si intensificano quelli con l'India (+10%), sempre tra gennaio e luglio.

Sui possibili sviluppi nel fronte commerciale, l'11 agosto Pechino e Washington hanno concordato di estendere la loro tregua tariffaria di altri 90 giorni, bloccando i dazi statunitensi di circa il 55% sulle importazioni cinesi e le tariffe cinesi del 30% sulle merci statunitensi, secondo il Peterson Institute for International Economist.

I colloqui bilaterali sembrano però faticare a raggiungere una svolta, con la visita a fine agosto a Washington del principale negoziatore commerciale cinese Li Chenggang che ha prodotto pochi progressi. Trump ha minacciato una tariffa del 200% sulle merci cinesi se Pechino non manterrà la sua promessa di aumentare le esportazioni di magneti di terre rare negli Usa.

Le esportazioni cinesi di terre rare ad agosto sono aumentate del 22,6% a 5.791,8 tonnellate, secondo i dati doganali. Gli esportatori cinesi hanno fatto affidamento sull'instradamento delle spedizioni verso Paesi terzi per eludere i dazi statunitensi, una tattica che sta affrontando però un controllo più stretto degli Stati Uniti sui cosiddetti trasbordi che, per gli analisti, potrebbero pesare sulle esportazioni cinesi nei prossimi mesi. A luglio, infatti, gli Stati Uniti hanno annunciato una tariffa del 40% su tutti i trasbordi di merci. (riproduzione riservata)


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