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Politica

Ue-Cina, passi avanti nelle relazioni dopo il vertice di luglio

L'accordo per creare un meccanismo di fornitura per l’export più efficiente dovrà, tuttavia, essere confermato da passi concreti nella direzione del miglioramento delle condizioni operative per le PMI, all’allineamento del quadro normativo cinese agli standard internazionali e alla difesa della proprietà intellettuale


25/08/2025 11:34

di Carlo Diego D'Andrea*

settimanale
Carlo Diego D'Andrea, vicepresidente Cdc Europea in Cina

Lo scorso 24 luglio si è tenuto a Pechino il 25° vertice tra l’ Unione Europea e la Cina. Per L’ UE erano presenti il Presidente del Consiglio Europeo António Costa, e la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen che hanno incontrato il Presidente cinese Xi Jinping e il Premier Li Qiang.

Le aspettative iniziali del Vertice erano molto basse nonostante ciò i risultati  hanno superato le previsioni, portando a diversi risultati positivi. Cominciando con la pubblicazione di una dichiarazione congiunta sul clima ed un accordo per creare un meccanismo di fornitura per l’export più efficiente. Si tratta di segnali incoraggianti dopo un lungo periodo di tensione che pongono le basi per progressi futuri con la speranza di una rinnovata collaborazione. Sarà cruciale che questi accordi vengano attuati in modo efficace, affinché le intenzioni si traducano in risultati concreti.

Durante il Vertice, il Ministero del Commercio cinese ha ospitato una tavola rotonda con i rappresentati delle principali aziende europee presenti in Cina e aziende cinesi con investimento in UE. L’evento ha previsto due sessioni: una per i soli Amministratori delegati delle aziende per un momento di confronto e un’altra presenziata dai leader istituzionali, tra cui von der Leyen e il Premier Li Qiang. Il Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina, Jens Eskelund, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di un dialogo solido tra le imprese europee e cinesi ma anche con le rispettive Istituzioni.

Per la prima volta dopo otto anni, imprese europee e cinesi hanno preso parte a questo vertice, dimostrando il crescente interesse di queste ultime per il Mercato Unico europeo.

Durante la sessione con le sole imprese, i dirigenti europei hanno espresso ottimismo sul potenziale a lungo termine del mercato cinese. Tuttavia hanno evidenziato una serie di sfide cruciali per le imprese europee a capitale estero, tra cui:

› la mancanza di accesso al mercato e di una concorrenza equa con le società domestiche cinesi;
› l’assenza di un contesto regolatorio trasparente, prevedibile ed efficiente;
› difficoltà legate al finanziamento delle attività e alla riscossione dei crediti soprattutto per le PMI;
› requisiti di localizzazione eccessivamente stringenti;
› continue difficoltà nell'accedere al mercato degli appalti pubblici in Cina, a causa di procedure poco trasparenti e di una limitata reciprocità che ostacolano una concorrenza equa;
› una scarsa armonizzazione del quadro normativo cinese con gli standard globali;
› problematiche relative alla tutela della proprietà intellettuale.

La Camera di Commercio Europea in Cina ha inoltre posto l’accento sulle barriere all’accesso al mercato in settori specifici, tra cui energia, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, servizi bancari, farmaceutico e dispositivi medici.

Al termine della sessione, i leader della Camera di Commercio Europea hanno avuto un dialogo costruttivo con il Ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, sottolineando l’urgenza di affrontare le criticità legate ai rigorosi controlli sull’esportazione delle terre rare, che impattano in modo significativo sulle imprese europee.

Il Ministro ha riconosciuto le preoccupazioni espresse e ha manifestato la volontà di affrontarle, impegnandosi a istituire un meccanismo, all’ interno del MOFCOM volto a migliorare la gestione e il controllo della documentazione necessaria all’esportazione. Si tratta di un segnale incoraggiante, che dovrà tuttavia tradursi in misure concrete e operative per garantire un accesso più prevedibile e trasparente a queste risorse strategiche.

 

Guardando avanti, il Vertice stabilisce un precedente positivo per la prosecuzione delle discussioni a tutti i livelli, soprattutto alla luce dell’attuale contesto del commercio globale.

Come ha osservato il Premier Li Qiang: «le due parti possono sfruttare appieno i rispettivi vantaggi comparati a reciproco beneficio […]. In un momento in cui la crescita globale perde slancio e la vitalità economica rallenta, la continua espansione degli scambi e degli investimenti tra Cina e UE può generare potenti sinergie per lo sviluppo».

Degno di nota il fatto che, per la prima volta, abbia utilizzato l’espressione “concorrenza irrazionale” per descrivere la sovraccapacità produttiva, segnando un cambiamento di dialettica rispetto a dichiarazioni ufficiali che fino a poco tempo fa parlavano di “involuzione” negando l’esistenza stessa del problema.

La Presidente von der Leyen ha a sua volta espresso la volontà di costruire una relazione più stabile e significativa con la Cina, sottolineando tuttavia che ciò sarà possibile solo se le preoccupazioni dell’UE verranno affrontate.

Alla luce del crescente interesse delle imprese cinesi ad investire in Europa, anche in risposta al rallentamento dell’economia interna, l’Unione Europea dovrebbe valorizzare con maggiore determinazione i propri punti di forza, a partire dal mercato unico — uno dei più integrati e regolamentati al mondo — che offre accesso a una vasta base di consumatori ad alto potere d’acquisto, un ambiente normativo stabile e una rete di fornitori tecnologicamente avanzati.

Questi elementi rappresentano un’importante leva strategica, che l’UE dovrebbe impiegare in modo più assertivo nel dialogo con la Cina, al fine di ottenere condizioni di reciprocità più equilibrate e maggiori concessioni in ambito economico e commerciale.

Questi vertici rappresentano un’opportunità preziosa per affrontare con franchezza le sfide che le imprese europee incontrano sul mercato cinese. Tuttavia, per essere realmente efficaci, devono tradursi in risultati concreti e intervenire sui nodi specifici emersi durante il confronto: dal miglioramento delle condizioni operative per le PMI, all’allineamento del quadro normativo cinese agli standard internazionali, fino al rafforzamento della tutela della proprietà intellettuale.

Affinché la relazione economica e commerciale tra Unione Europea e Cina possa evolvere verso un equilibrio più sostenibile e reciproco, è essenziale che il dialogo si svolga su basi paritarie, con impegni chiari e verificabili da entrambe le parti. In questo contesto, la Camera di Commercio Europea continuerà a svolgere un ruolo attivo nel promuovere un confronto tecnico costruttivo e nel sostenere progressi tangibili a beneficio di imprese e cittadini di entrambe le economie. (riproduzione riservata)

* vicepresidente nazionale della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina, managing partner di D’Andrea & Partners Legal Counsel


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