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Temu vs Shein, è guerra di prezzi tra gli e-commerce cinesi

Le due cinesi vogliono recuperare quote di mercato soprattutto negli Stati Uniti e l'e-commerce del gruppo Pdd holdings annuncia sconti fino al 60%, mentre Shein sta recuperando negli Usa, nonostante le ripetute multe in Europa per la pubblicità ingannevole


09/09/2025 18:02

di Eleonora Agus - Class Editori

settimanale
Colin Huang, fondatore di Pinduoduo, proprietario di Temu

Temu torna all’attacco negli Stati Uniti. Dopo mesi difficili, segnati dall’abolizione dell’esenzione tariffaria «de minimis» da parte dell’amministrazione Donald Trump, la piattaforma di e-commerce controllata dal gruppo cinese Pdd holdings si prepara a un ritorno aggressivo negli Stati Uniti, mercato chiave per la sua espansione globale.

Il nuovo piano prevede prezzi al ribasso fino al 60% su decine di prodotti best seller, nonché l’abolizione delle tasse di importazione per gli acquirenti e un’intensificazione massiccia della pubblicità digitale. Una strategia pensata per contrastare la ripresa del rivale Shein, che nonostante proponga prezzi più alti, ha visto un incremento nella crescita.

Secondo uno studio condotto da Bloomberg, i prezzi medi dei prodotti Temu monitorati sono scesi del 18% tra aprile e inizio settembre, quando i pacchi sotto la soglia di 800 dollari (pari a circa 681 euro al cambio di oggi) non erano ancora soggetti a dazi doganali negli Stati Uniti grazie all’esenzione tariffaria «de minimis». Alcuni articoli hanno subito tagli ben più drastici, fino al 60%, mentre l’azienda ha iniziato a spingere i commercianti a ridurre i prezzi in cambio di maggiore visibilità sull’app.

Questa nuova offensiva segue un momento di crisi. Nel mese di giugno, infatti, le vendite Temu negli Usa sono crollate fino al 30% e hanno continuato a scendere di oltre il 10% a luglio e agosto, innescando una ritirata temporanea e un cambio di focus verso l’Europa. Ma il ritorno alla crescita del colosso cinese del fast fashion Shein, che ha registrato un incremento nelle vendite negli Stati Uniti, e l’avvicinarsi della stagione natalizia, hanno spinto la piattaforma a rivedere le proprie priorità.

A supporto del rilancio, Temu sta anche costruendo una rete logistica più solida, che comprende spedizioni transfrontaliere, magazzini locali e consegna dell’ultimo miglio. L’obiettivo è quello di rendere più sostenibile il proprio modello dopo che le nuove tariffe statunitensi hanno minato le fondamenta del sistema di spedizione diretta dalla Cina. 

Nonostante lo sforzo, rimane ancora molto da fare per recuperare terreno. Diversi venditori lamentano ancora cali di vendite fino al 20%, e la concorrenza su più piattaforme, Amazon in primis, rende il terreno più competitivo che mai. Resta da vedere se i forti sconti basteranno a riportare Temu ai livelli pre-crisi, o se la rincorsa sarà più lunga del previsto. (riproduzione riservata)


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