La concorrenza sull'intelligenza artificiale si fa sempre più agguerrita in Cina, dove anche il colosso tecnologico Tencent si sta preparando a lanciare il suo primo modello di intelligenza artificiale dedicato alle imprese, denominato "Hunyuan".

Tencent sta testando Hunyuan internamente su pubblicità e fintech, integrandone le capacità con i suoi prodotti per videoconferenze e social media. La società controlla infatti WeChat, un'app di messaggistica e pagamenti ampiamente utilizzata in Cina, e la piattaforma di videochiamate Tencent Meeting. Tencent è solo una delle tante aziende in Cina - dalle startup al produttore di telefoni Huawei - che quest'anno hanno annunciato prodotti basati sull'intelligenza artificiale inserendosi nella corsa per beneficiare dei vantaggi offerti da questa nuova tecnologia.

Soltanto la scorsa settimana, il gigante dei motori di ricerca cinese Baidu ha reso disponibile al pubblico generale il suo chatbot Ernie Bot, dopo aver ricevuto il via libera delle autorità di Pechino, mentre qualche giorno fa ha lanciato più di 10 applicazioni basate sempre sull'Ai. Tra i colossi cinesi scesi in campo per sfruttare il potenziale della tecnologia vi è poi anche Alibaba che, ad agosto, ha annunciato che avrebbe aperto il proprio modello di intelligenza artificiale a sviluppatori di terze parti.

A dare slancio allo sviluppo del settore è stata anche l'apertura di Pechino alla tecnologia, soprattutto dopo la crescente popolarità di ChatGpt. L'utilizzo di ChatGpt non è consentito in Cina, dove l'accesso a Google e Facebook è bloccato. (riproduzione riservata)