Byd va all'attacco in Europa sulle piccole auto elettriche. Il colosso cinese ha scelto Roma e il suggestivo scenario del Foro Italico per dare il via alla sua offensiva europea nel segmento delle auto elettriche compatte. Il debutto della Dolphin Surf, city car 100% elettrica offerta in Italia a partire da 18.990 euro (16.660 euro con leasing), rappresenta un segnale chiaro: il gruppo cinese non si accontenta più di presidiare la fascia alta del mercato, ma punta ora alla conquista del grande pubblico europeo.
Con dimensioni contenute, tecnologia proprietaria e una dotazione completa, la Dolphin Surf si propone come un'alternativa concreta e competitiva in un segmento chiave per la transizione elettrica. Ma è sul fronte industriale che Byd manda il messaggio più forte: la Dolphin Surf sarà il primo modello a essere prodotto in Europa, nello stabilimento ungherese attualmente in costruzione e operativo dall'ultimo trimestre del 2025.
A confermarlo è stato Alfredo Altavilla, oggi special advisor per l'Europa di Byd ed ex manager di Fca, rispondendo alle domande della stampa italiana durante il lancio romano: «La Dolphin Surf sarà il primo veicolo a uscire dalle linee della nostra fabbrica in Ungheria. Questo modello rappresenta la chiave d'accesso al cuore dell'Europa, in termini di mercato e di produzione».
Con un prezzo d'ingresso al di sotto dei 20 mila euro - un posizionamento praticamente introvabile tra le auto elettriche oggi in commercio - Byd va a colpire il nervo scoperto dei costruttori tradizionali europei: l'incapacità, finora, di offrire veicoli elettrici urbani a prezzi accessibili e margini sostenibili. Ovvero prodotti che siano di qualità e allo stesso tempo redditizi.
La Dolphin Surf, lunga appena 3,99 metri, nasce sulla piattaforma e-Platform 3.0 sviluppata internamente da Byd, ed è dotata della batteria Blade al litio-ferro-fosfato (Lfp), un brevetto proprietario che promette maggiore sicurezza e durata. In Italia arriverà in tre versioni, con autonomie fino a 322 km e una dotazione standard che include infotainment da 10,1", guida assistita avanzata, compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto, accesso Nfc e tecnologia Vehicle-to-Load.
L'auto è già stata incoronata World Urban Car 2025 ai World Car Awards, mentre Stella Li, vicepresidente esecutiva del gruppo presente a Roma, è stata eletta World Car Person of the Year per il suo ruolo nella crescita globale dell'azienda.
La strategia di localizzazione industriale è chiara. Con l'apertura del sito produttivo in Ungheria, Byd punta a consolidare la propria presenza in Europa riducendo i costi logistici, accelerando i tempi di consegna e, soprattutto, rispondendo alle crescenti pressioni politiche e normative sull'origine dei veicoli venduti nel continente.
La Dolphin Surf vuole quindi essere il simbolo del radicamento industriale di Byd in Europa, ma anche il cavallo di Troia con cui intende penetrare un mercato ancora dominato da costruttori tradizionali in forte ritardo sulla mobilità elettrica urbana.
La sfida è lanciata: con Dolphin Surf, Byd entra a pieno titolo nella battaglia che coinvolge i principali gruppi europei. Stellantis, ad esempio, con la Leapmotor T03 del suo partner cinese ma anche la Citroen e-C3 e forse la nuova Grande Panda elettrica, ma anche Renault e Dacia, mentre Volkswagen è al lavoro su una ID.2 sotto i 25 mila euro. Ma Byd è già sul mercato, con una catena del valore completamente integrata dai semiconduttori alle batterie. (riproduzione riservata)