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I tesori della Sicilia scelti per un reality della Cctv, la tv cinese

L'iniziativa ha l'obiettivo di portare più turisti cinesi nell'isola, dopo la firma, lo scorso agosto, di un accordo tra la Regione e il più importante tour operator online in Asia, Ctrip. L'iniziativa della televisione si innesta sull'appello a visitare le bellezze siciliane, storiche e naturali, lanciato nel marzo scorso dal presidente Xi Jinping


25/10/2019 15:51

di Antonio Giordano - Class Editori

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Davide Morici e Hu Jun, davanti alla chiesa di san Francesco d'Assisi a Palermo

La Cctv, la tv di stato cinese, girerà un reality sulle tradizioni popolari siciliane. Lo ha annunciato la Confartigianato dell’Isola che plaude all’iniziativa «che ben si inserisce in un lavoro che la federazione regionale da tempo porta avanti, con la promozione del turismo e di tutte le attività legate a migliorare l’offerta turistica e l’accoglienza».

«È un nuovo tassello nell’ambito di una programmazione di servizi per le imprese siciliane nel settore della ricettività e del turismo», ha spiegato Davide Morici, coordinatore regionale della categoria Turismo e Spettacolo di Confartigianato.

Nei giorni scorsi l’attore cinese Hu Jun è sbarcato nell’Isola per girare alcune puntate dello show televisivo Little Journey. Palermo, Cefalù, Milazzo, Taormina e poi le città di Scicli e Siracusa sono le tappe toccate dall’attore. Potrebbero essere circa 10 milioni i cinesi che vedranno la trasmissione .

«Crediamo nell’importanza di offrire servizi di alto livello quando parliamo di ricettività e accoglienza”, ha spiegato Morici, «la tv cinese ha scelto la Sicilia per girare il nuovo format televisivo sulle tradizioni siciliane e in questi giorni abbiamo seguito con interesse l’attore Hu Jun».

Secondo Morici, l'iniziativa dà la misura di quanto sia alto il potenziale della Sicilia in termini di turismo e di conseguenza, di sviluppo economico. «Iniziative come queste aiutano a promuovere l’immagine della nostra terra attraverso cultura, arte, tradizione e cinema».

L'iniziativa della televisione si innesta sull'appello a visitare le bellezze siciliane, storiche e naturali, lanciato nel marzo scorso dal presidente Xi Jinping, che a margine della sua visita in Italia per la firma del memorandum of understanding sulla Belt & Road Initiative con il governo italiano, si è fermato un giorno in più per recarsi a Palermo e visitare alcuni luoghi simbolo. 

All'inizio dello scorso agosto Ctrip , la più grande agenzia di viaggi online dell'Asia, ha firmato un protocollo d'intesa con Sicindustria e Confcommercio Sicilia, per portare i viaggiatori d'oltre Muraglia sull'isola.

Con oltre 300 milioni di utenti in Cina, Ctrip si è impegnata a sfruttare le sue piattaforme online e le connessioni con i media per promuovere destinazioni turistiche ed esperienze locali siciliane per una clientela d'alto profilo. Si parla di stazioni balneari e spa termali,  percorsi enogastronomici,  itinerari d'arte e di storia.

«Nel 2017 i  turisti cinesi hanno contribuito con 258 miliardi di dollari all'economia globale e 150 milioni di turisti cinesi hanno viaggiato all'estero nel 2018», aveva spiegato Bo Su, responsabile marketing di Ctrip,  «dai ristoranti agli artigiani locali, tutte le aree dell'economia siciliana locale trarranno vantaggio dall'essere parte di questa enorme operazione. Con l'avvicinarsi del 2020, Anno del turismo e della cultura Italia-Cina, ci saranno ampie opportunità».

«A seguito della visita di Xi Jinping a Palermo l’interesse nei confronti della Sicilia è aumentato esponenzialmente, con un aumento del 500% del flusso turistico», aveva spiegato lo scorso l'allora sottosegretario allo Sviluppo economico, Michele Geraci, presente alla firma dell'accordo con Ctrip insieme alla Regione Siciliana, rappresentata da Gaetano Armao, assessore regionale dell’Economia e vice-presidente della Regione, e da Manlio Messina, assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo.

«L'Italia è già una delle destinazioni più popolari per il mercato del turismo 'outbound' cinese, che è sempre più in crescita», aveva aggiunto Bo Sun. 

Secondo un'indagine del centro studi Cna, nel 2019 il turismo cinese in Italia è destinato a impennarsi, infrangendo il muro dei 6 milioni di presenze, contro i 5 milioni del 2018 e del 2017 e i 4,5 milioni del 2016, anno in cui l'apertura di undici centri per i visti consolari ha facilitato gli ingressi nella pensiola. In termini relativi, la crescita delle presenze toccherebbe, di conseguenza, il 20% in un anno e il 33% in tre anni. Il movimento economico generato da questo flusso turistico proveniente dall'Estremo Oriente potrebbe arriare a 1,5 miliardi di euro.


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