A Chongqing è stato inaugurato il settimo Florentia Village targato Rdm-Fingen. L'investimento real-estate si unisce ai progetti di Tianjin, Shanghai, Guangzhou, Wuhan, Chengdu e Hong Kong Il Florentia Village di Chongqing è quindi il settimo outlet ispirato allo stile italiano aperto nella Grande Cina da Silk Road Holdings, di cui Nuveen Real Estate è consulente per gli investimenti. 

A regime il complesso inaugurato lo scorso 3 febbraio nella municipalità occuperà un'area di 60.000 metri quadri. Lo stile architettonico si conferma quello del quartiere italiano con strade e piazze di collegamento fiancheggiate da edifici a due piani che ospitano outlet di grandi marche di abbigliamento e accessori italiani e internazionali.

“L’apertura del nuovo shopping mall riflette la nostra profonda fiducia nel mercato cinese e rappresenta una tappa importante per la nostra strategia di business nel Sud-ovest, specialmente quest’anno durante il quale ricorre il nostro decimo anniversario in Cina”, ha spiegato Maurizio Lupi, general manager di Florentia Village e RDM Asia nel corso della cerimonia di apertura.

Durante questa prima fase di apertura, nell’outlet, che si estende su un territorio di circa 37mila metri quadrati nel distretto di Shapingba, sono presenti un centinaio di negozi di grandi marchi di lusso italiani e internazionali, come Furla, Calvin Klein, Puma, Adidas, Ports. Si prevede che al completamento dei lavori verranno aperti altri negozi estesi su un’area più vasta di circa 60mila metri quadrati in totale.

L'investimento di 150 milioni di dollari a Chongqing è il secondo di RDM-Asia nel sudovest cinese dopo quello del 2017 a Chengdu. Il gruppo vanta oltre 300.000 mq di negozi, 20 milioni di visitatori e un fatturato vicino ai 10 miliardi di yuan. Per Florentia Village Chongqing il gruppo prevede a regime 8 milioni di visitatori all’anno e circa 77 milioni di dollari di fatturato.

L'investimento, ha commentato il Console Generale Guido Bilancini rappresenta "il segnale di un grande rafforzamento delle relazioni tra Italia e Cina e di un avvicinamento dei consumatori locali alla cultura e allo stile del nostro Paese, nell’auspicio che la visita all’outlet possa rappresentare un’esperienza non solo commerciale ma anche e soprattutto culturale e di intrattenimento”. (riproduzione riservata)