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Dazi cinesi sui brandy europei, colpiti i cognac

Ma chi, come alcuni dei francesi, raggiungerà un accordo con Pechino sui prezzi minimi di vendita nel mercato del Dragone sarà esentato. Gli altri dal 5 luglio pagheranno un dazio del 34,9%. Campari, proprietario di Courvoisier, non ha fatto sapere se sta trattando con l'amministrazione cinese


04/07/2025 15:20

di Serena Zagami - Class Editori

settimanale

La Cina ha imposto dazi antidumping sul brandy proveniente dall'Ue per cinque anni, a fronte dell'intensificarsi delle tensioni diplomatiche e commerciali tra i due partner commerciali.

La decisione, comunicata dal ministero del Commercio cinese, è arrivata a seguito di un'indagine durata mesi, da cui le autorità cinesi hanno concluso che il dumping sul brandy da parte dell'Ue ha causato danni concreti all'industria nazionale. I dazi ammonteranno fino al 34,9% ed entreranno in vigore a partire da domani, 5 luglio.

Pechino ha però previsto delle esenzioni per tutti i produttori europei che rispettano gli impegni sui prezzi minimi di importazione. Tra questi figurano i tre grandi produttori di cognac - Remy Cointreau, Pernod Ricard e Hennessy (Lvmh) - che sono tra coloro che hanno raggiunto un accordo di impegno sui prezzi con la Cina. Il gruppo Campari, proprietario del cognac Courvoisier, il quarto grande della produzione francese, non ha finora fatto sapere se ha in corso trattative con le autorità cinesi.

«A prima vista, i dazi sembrano ingenti, ma l'effetto sarà notevolmente ridotto grazie all'accordo di impegno sui prezzi che grandi produttori come Remy Cointreau hanno raggiunto con le autorità cinesi», spiega a Cnbc Susannah Streeter, responsabile del settore finanziario e dei mercati di Hargreaves Lansdown. «Sebbene sia chiaro che sarà comunque un mercato più difficile, dato che dovranno rispettare un prezzo minimo di importazione in Cina, l'accordo sembra comunque avere un esito più favorevole di quanto si temesse. È per questo che non si è registrato un calo significativo dei prezzi delle azioni», ha aggiunto. «Tuttavia, aleggia ancora del pessimismo, dato che i dazi si stanno radicando sempre più nell'economia globale», ha concluso.

La notizia ha trascinato giù i titoli dei principali produttori di alcolici europei in apertura, con Pernod Ricard che ha perso fino al 3,3%, Remy Cointreau il 4,5% e Lvmh l'1,6%. Le azioni hanno poi recuperato parte delle perdite, ma continuano a oscillare intorno alla parità.

La decisione fa seguito a un'indagine estesa iniziata nel gennaio 2024. Nell'agosto 2024 è stata emessa una valutazione preliminare e nell'ottobre dello stesso anno sono state imposte misure antidumping temporanee. L'indagine antidumping ha preso in esame il brandy prodotto nell'UE in contenitori di capacità inferiore a 200 litri importato in Cina dal primo ottobre 2022 al 30 settembre 2023. (riproduzione riservata)


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