Leapmotor, il gruppo cinese produttore di auto elettriche alleato di Stellantis, alza l'asticella della crescita e prova a candidarsi come uno dei protagonisti globali della nuova mobilità elettrica, grazie anche all'ingresso del gruppo pubblico Faw.
Lunedì 29 dicembre Leapmotor ha annunciato un aumento di capitale e la vendita di azioni per 3,74 miliardi di yuan (circa 534 milioni di dollari) a Faw. Il colosso statale cinese, e quindi di fatto il governo di Pechino, arriva così a detenere una quota del 5% di Leapmotor, secondo una nota depositata alla borsa di Hong Kong. Nella stessa comunicazione viene spiegato che, per l'effetto diluitivo dell'aumento di capitale, Stellantis scende da una partecipazione del 20% a una del 19%.
L'annuncio del nuovo socio è arrivato in contemporanea alle celebrazioni per il decimo anniversario, occasione in cui il fondatore, presidente e amministratore delegato, Zhu Jiangming, ha dichiarato che punta a raggiungere quattro milioni di vendite annue entro il prossimo decennio, ovvero da qui al 2035. L'ambizione è quella di diventare un produttore di riferimento a livello mondiale nel campo degli smart electric vehicle.
Nel percorso di avvicinamento a questo nuovo traguardo, Leapmotor ha confermato un obiettivo intermedio già noto: un milione di auto vendute nel 2026. La traiettoria di crescita è sostenuta da numeri che raccontano di un aumento costante delle vendite.
Dopo le poco più di mille unità vendute del 2019, le consegne sono salite a oltre 293 mila unità nel 2024. E nei primi undici mesi del 2025 il gruppo ha già consegnato 536.132 veicoli, centrando in anticipo il target annuale. Inizialmente Leapmotor aveva fissato per il 2025 un obiettivo di 500 mila unità, poi rivisto al rialzo tra 580 mila e 650 mila veicoli.
Secondo quanto indicato da Zhu in una comunicazione interna nei giorni scorsi, come riporta la stampa cinese, le vendite dell'intero 2025 dovrebbero avvicinarsi a quota 600 mila, aprendo la strada al primo esercizio annuale in utile. Leapmotor non è più una startup con soli costi e nessun guadagno, ma un'azienda che comincia a macinare profitti. Un risultato già anticipato dagli ultimi conti trimestrali: nel terzo trimestre la società ha registrato un utile netto di 150 milioni di yuan, il secondo consecutivo in territorio positivo.
Sul fronte strategico Leapmotor può contare sul sostegno di Stellantis, che nel 2023 ha investito 1,5 miliardi di euro acquisendo circa il 20% del capitale, diventando il principale azionista esterno. Ma il gruppo cinese ha anche rafforzato le alleanze domestiche negli ultimi mesi: a marzo è stato siglato un accordo con il colosso di proprietà pubblica Faw Group per lo sviluppo congiunto di nuovi veicoli elettrici.
E il primo modello co-sviluppato debutterà nel 2026, segnando una collaborazione inedita tra un colosso pubblico e una realtà privata cinese. Leapmotor produrrà quattro modelli di auto elettriche nello stabilimento Stellantis di Saragozza, Spagna, a partire dal 2026 e non è esclusa la possibilità che il gruppo guidato da Antonio Filosa possa rimarchiare alcuni modelli Leapmotor sotto i propri brand europei (ad esempio Opel o Fiat) per aumentare le vendite e accelerare la transizione all'elettrico.
La partnership con il costruttore cinese di auto elettriche, soprattutto a fronte della sua crescita, può essere un elemento chiave per il futuro portafoglio elettrico e low-cost di Stellantis, specialmente in vista del nuovo e tanto atteso piano industriale che il ceo Filosa presenterà entro giugno 2026. Ma è chiaro che l'ingresso di Faw in Leapmotor può diventare un problema, perché significa avere la Cina e il suo governo come socio nella società. Una presenza che può essere scomoda. (riproduzione riservata)