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Industria

Faw offre 3 miliardi per Iveco, prezzo non equo per Cnh

Il gruppo automobilistico pubblico cinese, stando a Reuters, ha presentato un'offerta preliminare a luglio che valutava Iveco poco più di 3 miliardi di euro. Offerta respinta da Cnh Industrial in quanto giudicata non adeguata. La vendita di Iveco può essere alternativa al progetto di scissione in due di Cnh Industrial


29/09/2020 14:53

di Francesca Gerosa - Class Editori

Iveco

Il gruppo cinese Faw ha esplorato nei mesi scorsi la possibilità di acquistare Iveco da Cnh ma i colloqui sono stati messi in stand-by.

Il gruppo automobilistico pubblico cinese, che produce camion con il proprio marchio, ma anche automobili in parthership con Volkswagen e Toyota, stando a una fonte vicina alla situazione citata da Reuters, ha presentato un'offerta preliminare a luglio che valutava Iveco poco più di 3 miliardi di euro.

Offerta respinta dalla società della galassia Agnelli, in quanto giudicata non adeguata. Già lo scorso anno, prima che venisse annunciato il progetto di scissione in due di Cnh Industrial, si era parlato di un interesse delle cinesi Geely e Tata Group per Iveco. In quell'occasione Fidentiis aveva valutato il business dei veicoli commerciali 3,3 miliardi di euro.

Nessun commento in merito da parte delle società coinvolte, neppure dal primo azionista di Cnh Industrial, Exor. Iveco, il più piccolo dei produttori europei di veicoli commerciali, compete con Volkswagen, Daimler e Volvo e in Cina già produce furgoni in collaborazione con un'altra casa automobilistica statale, Saic Motor. Invece, ha ricordato Reuters, non è presente negli Stati Uniti, ma detiene una quota del 7,11% in Nikola nell'ambito della joint venture tra le due società per la realizzazione di camion elettrici e a idrogeno.

La vendita di Iveco può essere alternativa al progetto di scissione in due di Cnh Industrial, annunciato un anno fa: le attività stradali (On Highway), in cui confluiranno Iveco, Iveco Bus e Heuliez Bus e le attività di motori, con un fatturato pro-forma di 13,1 miliardi di dollari, e le attività non stradali (Off Highway) che comprendono macchine per l'agricoltura, macchine per le costruzioni e veicoli speciali, con fatturato pro-forma di 15,6 miliardi.

La crisi economica legata al coronavirus ha, però, costretto Cnh a rimandare lo spin-off e la quotazione di tali attività. Il piano doveva essere inizialmente portato a termine entro l’inizio del prossimo anno. Mentre di recente Exor ha confermato che rimarrà socio di riferimento di entrambe le società che nasceranno dalla separazione in due di Cnh. (riproduzione riservata)


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