Potrebbe finire in portafoglio a Nuo Capital il fondo controllato dalla famiglia Pao-Cheng di Hong Kong e dagli eredi del fondatore di Hermès, Émile-Maurice, le Industrie Bialetti di Brescia, titolari dello storico marchio che nel 1933 aveva inventato la Moka Express, da tempo in crisi.
Secondo indiscrezioni di stampa il fondo lussemburghese, sub holding del gruppo armatoriale cinese guidato da Stephen Cheng, nipote di Pao Yue-kong, armatore e fondatore della dinastia, e partecipato anche dalla famiglia Elkann, sarebbe interessato a rilevare la maggioranza della società bresciana quotata in borsa e guidata dal presidente Francesco Ranzoni e dal ceo Egidio Cozzi, che sta attraversando un periodo di difficoltà aggravato da quando nel secondo semestre dell'anno scorso la società di revisione Kpmg ha di fatto sospeso la certificazione dei conti del primo semestre.
Nei primi nove mesi del 2024 Bialetti Industrie, quotata a Piazza Affari dal 2007, ha realizzato ricavi consolidati per 104,7 milioni, in crescita del 6%, a fronte di un margine operativo lordo di 15,3 milioni, e debiti netti per 91,9 milioni grazie anche alla spinta di nuovi accordi, come quello con Dolce & Gabbana ma anche con personaggi delle serie tv (Squid Game, Bridgertone). Ma a fronte di questi dati la società di revisione ha evidenziato una perdita nel primo semestre di 3,8 milioni di euro, un patrimonio netto negativo di 24,1 milioni, e una posizione finanziaria netta negativa di 116,5 milioni.
Il rilancio dell'azienda gravato dal forte indebitamento dipende dall'aumento di capitale con la raccolta di risorse finanziarie fresche entro il prossimo
30 aprile. Il piano include anche la razionalizzazione della rete retail, l’espansione internazionale, lo sviluppo del canale e-commerce e investimenti nel marketing. La vendita a un soggetto terzo è considerata la via principale per il rimborso del debito, ma se questa non dovesse concretizzarsi entro i termini previsti, la società dovrà considerare alternative come il rifinanziamento del debito.
Bialetti venne venduta nel 1983 dal figlio del fondatore, Renato Bialetti, al gruppo bresciano del pentolame, La Rondine della famiglia Ranzoni, e diventata poi Industrie Bialetti.
Il fondo Nuo Capital, che in Italia opera attraverso Nuo spa guidata operativamente da Tommaso Paoli, non è nuovo ad investimenti in marchi storici italiani, in portafoglio vanta quote di Slowear, Ludovico Martelli, Bending Spoons, Venchi, Montura, Andriani, Subdued e Scarpa. (riproduzione riservata)