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Industria

La Cucina Italia patrimonio Unesco, Usa e Cina al top dei consumi

Secondo l'analisi Coldiretti su dati Deloitte Foodservice Market Monitor 2025, la cucina italiana, che ha ottenuto oggi il riconoscimento formale dall'organismo dell'Onu, vale oggi nel mondo ben 251 miliardi di euro; Stati Uniti e Repubblica popolare rappresentano insieme oltre il 65% dei consumi globali


10/12/2025 12:21

di Valeria Santoro - Class Editori

settimanale
Lo chef stellato Umberto Bombana, ambasciatore della cucina italiana in Cina

La Cucina italiana entra nei patrimoni culturali immateriali dell'umanità. È la prima cucina al mondo ad essere riconosciuta nella sua interezza. Lo ha deciso, all'unanimità, il Comitato intergovernativo dell'Unesco, che si è riunito a New Delhi, in India.

La cucina italiana è una "miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie", "un modo per prendersi cura di se stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali, offrendo alle comunità uno sbocco per condividere la loro storia e descrivere il mondo che li circonda", è la motivazione. La premier, Giorgia Meloni, ha annunciato la decisione dell'Unesco sottolineando il risultato storico raggiunto dall'Italia.

«Già oggi esportiamo 70 miliardi di euro di agroalimentare, e siamo la prima economia in Europa per valore aggiunto dell'agricoltura. Questo riconoscimento imprimerà al Sistema Italia un impulso decisivo per raggiungere nuovi traguardi», ha sottolineato la premier.

Secondo un'indagine Coldiretti-Censis, il 94% degli italiani ritiene che il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell'Unesco sia un'opportunità di sviluppo per l'economia italiana e per l'Italia in generale. La cucina italiana vale oggi nel mondo ben 251 miliardi di euro, con una crescita del +5% rispetto all'anno precedente, secondo l'analisi Coldiretti su dati Deloitte Foodservice Market Monitor 2025.

I soli Stati Uniti e Cina rappresentano insieme oltre il 65% dei consumi globali per la cucina italiana. Il riconoscimento, sottolinea l'associazione, è importante anche per fare chiarezza rispetto alla proliferazione dell'italian sounding, con oltre un italiano su due (53%) che all'estero si ritrova abitualmente a tavola pietanze e prodotti tricolori "taroccati", fatti con ingredienti o procedure che non hanno nulla a che fare con la vera tradizione culinaria nazionale, secondo Ice.

«L’Asia-Pacifico guiderà l’espansione, con una crescita prevista di circa tre punti percentuali tra il 2024 e il 2029. In Italia, il mercato si sta trasformando rapidamente, aprendo spazi significativi per lo sviluppo di format digitali, scalabili e in linea con le nuove preferenze generazionali. Proprio in questa direzione, saranno i Quick Service Restaurant a trainare la crescita in Italia», ha sottolineato Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia. (riproduzione riservata)


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