Dopo due giorni di incontri a Londra tra delegazioni al massimo livelo, guidate rispettivamente dal vicepremier cinese Hi Lifeng e dal segretario di Stato Usa al Tesoro, Scott Bessent, gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo commerciale, secondo quanto dichiarato dai rappresentanti di entrambe le parti. L'intesa è ora in attesa del via libera dei leader dei due Paesi.
«Abbiamo raggiunto un quadro per attuare l'intesa di Ginevra e la chiamata tra i due presidenti», ha detto il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, facendo eco ai commenti rilasciati da Li Chenggang, rappresentante della Cina per il Commercio internazionale e viceministro del Commercio cinese.
Ma entrambi i funzionari hanno precisato che l'intesa va approvata dai presidente dei due paesi, che alla fine della settimana scorsa, dopo una lunga telefonata, hanno deciso di riprendere le trattative sui dazi reciproci e le questioni aperte in materia di scambi commerciali.
Puntualmente, dopo poche ore, è arrivata una presa di posizione del presidente americano. «Il nostro accordo con la Cina è stato concluso, è soggetto all'approvazione definitiva mia e del presidente Xi. Magneti completi e tutte le terre rare necessarie saranno forniti direttamente dalla Cina. Allo stesso modo, forniremo alla Cina ciò che è stato concordato e permetteremo che gli studenti cinesi utilizzino i nostri college e le nostre università (cosa che mi è sempre piaciuta!). Otterremo dazi totali del 55%, la Cina del 10%. Il rapporto è ottimo! Grazie per l'attenzione a questa questione!», ha scritto Trump sulla sua piattaforma social Truth, «in aggiunta a quanto riportato sulla Cina, il Presidente Xi e io lavoreremo a stretto contatto per aprire la Cina al commercio americano. Sarebbe una grande vittoria per entrambi i Paesi!!!».
Oltre alle affermazioni di Trump non ci sono ulteriori dettagli dell'accordo, ma Lutnick ha detto che Cina e Usa hanno concordato di eliminare i controlli sulle esportazioni di beni e tecnologie cruciali per l'altra parte. Le restrizioni imposte da Pechino alle esportazioni di minerali di terre rare e magneti verso gli Stati Uniti saranno risolte come "parte fondamentale" dell'accordo quadro, ha affermato il segretario al Commercio. «Inoltre, gli Stati Uniti hanno adottato una serie di misure quando le terre rare non arrivavano nel Paese. Dovreste aspettarvi che vengano eliminate, un pò come ha detto il presidente Trump: 'in modo equilibrato'».
Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, ha dichiarato ieri a Cnbc che l'amministrazione Trump sarebbe stata aperta ad allentare le restrizioni su alcuni microchip che la Cina considera essenziali per il suo settore manifatturiero. Gli Stati Uniti manterranno le restrizioni sui chip Nvidia di fascia altissima in grado di alimentare sistemi di intelligenza artificiale, ha però aggiunto.
Secondo Jianwei Xu, economista senior di Natixis, «il fatto che le due parti ora informino i loro leader è un chiaro segnale che alcuni disaccordi o dettagli irrisolti richiedono ancora una discussione interna, lL'accordo quadro segnala l'impegno per una de-escalation e a proseguire il processo di dialogo, ma se porterà ad accordi concreti o a progressi sostanziali continua a essere incerto».
Tuttavie le successive frasi di Trump su Truth sembrano spazzare via le perplessità dell'analista, anche se da parte cinese non sono ancora state divulgate dichiarazioni di impegno al massimo livello. Lunedì, dopo il primo giorno di incontri, Hi Lifeng, notoriamente vicino al presidente Xi, aveva fatto sapere che « gli Stati Uniti dovrebbero risolvere le controversie commerciali con la Cina attraverso un dialogo paritario e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, gli Stati Uniti dovrebbero lavorare con la Cinaper onorare le parole con i fatti, dimostrando sincerità nel mantenere gli impegni e sforzi concreti per attuare il consenso, in modo da salvaguardare congiuntamente i risultati del dialogo faticosamente raggiunti». (riproduzione riservata)