Le grandi società tecnologiche cinesi continuano a volere i chip di Nvidia per l'AI, nonostante il governo spinga lo sviluppo e l'acquisto di semiconduttori sempre più sviluppati made in China. Tanto da monitorare con grande attenzione la consegna di alcuni ordini effettuati dal colosso americano e la possibile introduzione sul mercato cinese di chip ancora più potenti.
A raccontare la storia tramite alcune indiscrezioni che citano fonti riservate è Reuters. L'agenzia spiega che Alibaba, ByteDance (casa madre di TikTok) e altre aziende tecnologiche cinesi continuano a puntare sui chip di intelligenza artificiale prodotti da Nvidia nonostante le autorità di Pechino ne sconsiglino vivamente l'acquisto, consigliando l'acquisto di prodotti locali. In particolare fonte di preoccupazione per le aziende cinesi sono le consegne degli ordini di chip H20 e le prossime decisioni sul possibile lancio sul mercato (anche cinese) di semiconduttori ritenuti fino a sei volte più potenti, per ora denominati B30A.
I chip H20 sono tornati disponibili sul mercato cinese solo a luglio, dopo che l'azienda americana ha avuto il permesso per tornare a venderli anche a Pechino grazie all'accordo che prevede che il 15% dei ricavi vada all'amministrazione Usa e ancora attenzionati nell'ambito della guerra commerciale tra il governo cinese e il governo Trump, tutt'altro che finita.
Le autorità cinesi stanno spingendo affinché le aziende tecnologiche di Pechino passino a utilizzare i chip prodotti da realtà nazionali, come quelli di Huawei e Cambricon, ma le big della tecnologia cinesi li ritengono per il momento ancora inferiori rispetto alle potenzialità che garantiscono i semiconduttori di Nvidia secondo alcune fonti riportate da Reuters. L'eventuale ingresso sul mercato dei chip B30A non farebbe che acuire la distanza di prestazioni tra i prodotti americani e quelli cinesi.
Va sottolineato che in entrambi i casi i chip che Nvidia ha ottenuto l'autorizzazione a vendere in Cina sono versioni depotenziate rispetto a quelli venduti al di fuori dei confini cinesi. Allo stesso tempo Pechino è un mercato di primaria importanza per Nvidia, visto che genera circa il 13% del fatturato annuale, e perciò non vorrebbe lasciare il campo libero alla concorrenza cinese.
Le aziende interessate, interpellate da Reuters, non hanno risposto alle indiscrezioni, ad eccezione di Nvidia che ha ammesso che «la concorrenza è arrivata». (riproduzione riservata)