Continua la discesa dei noli per il trasporto via mare di carichi containerizzati sia a livello mondiale sia sul trade Asia- Europa. Gli ultimi aggiornamenti pubblicati dalla società di analisi Drewry dicono che il World Container Index questa settimana è calato ulteriormente di un 1% scendendo a un nolo medio di 2.104 dollari a livello globale (-59% rispetto a 12 mesi fa): è la dodicesima settimana di fila in flessione e le aspettative degli analisti per i prossimi mesi sono tutt'altro che rosee.
L'instabilità nei prezzi del trasporto via mare di container è iniziata dopo l'annuncio dei dazi Usa ad aprile, che fino a inizio di giugno ha causato un aumento dei noli. Da quel momento le rate sono però crollate e sembrano non trovare supporto.
A proposito del trade Asia-Europa Drewry rileva che i noli container spot sono scesi questa settimana del 10% (2.385 dollari/Feu) sulla rotta Shanghai-Rotterdam e del 7% (2.653 dollari/Feu) sulla rotta Shanghai-Genova; quest'ultimo valore risulta del 55% inferiore rispetto alla stessa settimana dello scorso anno e circa mille dollari in meno rispetto ai livelli di appena un mese fa (3.084 dollari/Feu). Nonostante la domanda sostenuta e le congestioni in molti porti europei, il crescente surplus di capacità delle navi ha spinto al ribasso le tariffe spot del trasporto marittimo di carichi containerizzati in tutto il mondo. Per questo gli analisti intravedono un ulteriore calo delle tariffe spot nelle prossime settimane.
In parallelo preoccupa la crescita del portafoglio ordini mondiale di navi portacontainer che, secondo Alphaliner, risulta attualmente pari a 9,95 milioni di teu (in termini di capacità di stiva) e presto supererà il traguardo simbolico dei 10 milioni di teu (unità di misura del container da 20 piedi).
«Da metà 2024 vettori marittimi e tonnage provider non operativi hanno stipulato contratti per la costruzione di circa 600 nuove navi. Sottraendo da questo numero alcuni ordini falliti e le tante navi entrate in servizio da metà 2024, si ottiene un aumento netto del portafoglio ordini di circa 2,8 milioni di teu, portando il portafoglio globale di navi portacontainer a 10 milioni di teu. Il rapporto tra portafoglio ordini e flotta si attesta ora al 30,4%», osserva la società d'analisi e ricerca.I nuovi ordini (con consegne fino al 2030) sono diventati così numerosi che è diventato difficile per gli armatori trovare slot nei cantieri a breve termine.
Secondo Alphaliner la sovraccapacità di stiva non è però scontata perché i vettori ritengono che la crescita a lungo termine giustificherà l'aumento della capacità, mentre una nave ha bisogno solo di pochi anni di redditività per rendere l'investimento conveniente. «La popolazione mondiale è ancora in crescita e milioni di consumatori in regioni come India e Africa occidentale entreranno a far parte della classe media nel corso della vita di una nave portacontainer. Di conseguenza, si prevede che il commercio containerizzato da e per queste regioni continuerà a crescere a ritmo costante». (riproduzione riservata)