MENU
Industria

Nio sotto accusa a New York per avere gonfiato i ricavi di 600 milioni

Il fondo sovrano di Singapore Gic accusa William Li Bin, fondatore e ceo del marchio lanciato a Shanghai nel 2014, di aver falsificato il fatturato per un importo di 600 milioni di dollari, facendo comparire nei conti il noleggio di batterie che vengono vendute a parte del veicolo


16/10/2025 17:03

di Ester Di Lollo - Class Editori

settimanale
William Li Bin, fondatore e ceo di Nio

Nio, il gruppo di Shanghai produttore di auto elettriche fondato a Shanghai nel 2014 da William Li Bin, è sotto inchiesta per le accuse del fondo sovrano di Singapore Gic, secondo il quale la società avrebbe violato le leggi sui titoli gonfiando i propri ricavi per oltre 600 milioni di dollari.

La denuncia, presentata in agosto al tribunale federale del distretto meridionale di New York, riguarda i contratti di leasing delle batterie, contabilizzati come ricavi immediati attraverso una società collegata, Weineng Battery Asset, presentata come indipendente ma in realtà sotto il controllo di Nio.

Il procedimento cita in giudizio Li Bin e l’ex direttore finanziario Feng Wei. Gic sostiene che Nio abbia diffuso «dichiarazioni false e fuorvianti» sul proprio rapporto con Weineng e sui risultati economici effettivi, alterando artificialmente il valore dei titoli. Al momento, la causa è sospesa dopo una decisione del giudice del 3 ottobre che ha imposto una pausa temporanea del procedimento.

Il modello di business di Nio prevede la vendita delle vetture senza batteria e la possibilità per i clienti di noleggiarla separatamente tramite un abbonamento mensile. Weineng, creata nel 2020 con Catl e altri partner cinesi, avrebbe acquistato le batterie da Nio per poi affittarle ai clienti finali.

Secondo la denuncia, la casa automobilistica avrebbe però mantenuto un’influenza decisiva sulla società, installando propri dirigenti e assicurandosi il controllo delle entrate. In questo modo, Nio avrebbe potuto registrare immediatamente ricavi pluriennali e alleggerire il bilancio dai costi di ammortamento, in violazione dei principi contabili.

Le accuse riprendono in parte quanto sostenuto nel 2022 dal fondo ribassista Grizzly Research, che aveva parlato di «ricavi attuali poco credibili, e forse anticipati di sette anni». La nuova azione legale di GIC riapre il fronte della trasparenza sui conti del gruppo, già sotto pressione per la concorrenza interna al mercato cinese dei veicoli elettrici.

Dopo la notizia della causa, le azioni Nio sono scese del 7,9% sulla Borsa di Singapore, e del 9% a Hong Kong, mentre si attendono i commenti ufficiali della società e del fondo sovrano.

NIO ha una gamma di SUV e berline elettriche. Alcuni esempi noti sono l’ES8 (SUV full-size), l’ES7 (SUV medio) e la nuova ET9, berlina di lusso con tecnologia avanzata (900 V, architettura dual motor, cambio batteria) 

Uno degli aspetti più caratteristici di NIO, che nel 2024 ha venduto poco più di 220 mila veicoli, in crescita del 38% sull'anno precedente, con un fatturato di 9 miliardi di dollari, è il sistema “battery as a service” (baas), che permette di separare la proprietà della batteria dal veicolo, offrendo agli utenti la possibilità di abbonarsi al servizio batterie piuttosto che acquistarle direttamente. 

Inoltre, NIO investe in network di stazioni di scambio rapido delle batterie (battery swap), per consentire agli utenti di sostituire una batteria scarica con una carica in pochi minuti, anziché dover attendere la ricarica. i

L’approccio baas e le stazioni swap permettono di ridurre la barriera d’ingresso per molti clienti che altrimenti troverebbero il costo della batteria troppo elevato.

Il gruppo, infine, non si limita a vendere auto, ma offre anche servizi complementari: manutenzione, connettività, servizi energetici, piani batteria e sta sviluppando il suo modello di business anche in Europa e su altri mercati internazionali. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi