STMicroelectronics, leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, jv italo-francese con basi produttive in Italia, Francia e Cina, dove la produzione a Shenzhen ha subito rallentamenti dovuti alla politica zero-covid all'inizio dell'anno scorso, sta beneficiando della forte richiesta di chips a livello globale. Gli ultimi dati di bilancio presentati oggi a Ginevra, quartier generale della multinazionale, lo hanno confermato battendo le migliori aspettative.
«I ricavi per l’anno 2022 sono aumentati del 26,4% a 16,13 miliardi di dollari, trainati da una forte domanda nei settori automotive e industriale», ha comunicato Jean-Marc Chery, president & ceo del gruppo, «nel quarto trimestre i ricavi netti sono cresciuti a 4,42 miliardi di dollari, con margine lordo al 47,5%, margine operativo al 29,1% e utile netto di 1,25 miliardi di dollari, superiori al punto intermedio della guidance» ha precisato Chery.
Nei 12 mesi il margine operativo è progredito al 27,5% dal 19,0% del 2021 e l’utile netto è quasi raddoppiato a 3,96 miliardi di dollari. Nell'anno sono stati investiti 3,52 miliardi di dollari in spese in conto capitale con un free cash flow di 1,59 miliardi di dollari.
«Per quanto riguarda le previsioni di ST per il primo trimestre, ci aspettiamo ricavi netti di 4,20 miliardi di dollari come valore intermedio, corrispondenti ad una crescita anno su anno del 18,5% e a una flessione del 5,1% rispetto al trimestre precedente, e un margine lordo intorno al 48,0%», ha detto ancora il capo-azienda, ricordando che St investirà quest'anno circa 4,0 miliardi di dollari per espandere gli stabilimenti, di cui il principale è in Italia ad Agrate Brianza, di fette di silicio da 300 mm e la capacità manifatturiera nel carburo di silicio.
«Basandoci sulla forte domanda da parte dei nostri clienti e sull’accresciuta capacità manifatturiera, guideremo la Società in base a un piano di ricavi per il 2023 compreso tra 16,8 miliardi di dollari e 17,8 miliardi di dollari», ha concluso Chery.
Il particolare stato di salute del gruppo italo-francese emerge anche dalla situazione finanziaria che ha evidenziato un free cash flow nei 12 mesi per 1,59 miliardi di dollari, oltre il 30% superiore all'anno precedente, mentre al 31 dicembre scorso la posizione finanziaria netta era pari a 1,80 miliardi di dollari rispetto a 1,46 miliardi di dollari al 1° ottobre 2022, differenza tra la liquidità totale di 4,52 miliardi di dollari e un indebitamento finanziario totale di 2,72 miliardi di dollari. (riproduzione riservata)