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Industria

Da Quingdao per la Cina, i casi di Clabo, Bitron e Meccatronica Umbra

La città costiera nella Cina orientale è stata scelta come punto d’appoggio strategico da tre realtà industriali italiane leader nei rispettivi settori ma di dimensioni molto diverse. Ecco nelle parole dei loro dirigenti nella Repubblica popolare, con quali obiettivi, i vantaggi e le prospettive


02/12/2025 17:39

di Class Editori - Xinhua/Ceis

settimanale
Carlo Pacifici, presidente e ceo di Meccatronica Umbra

Nel contesto della ristrutturazione globale delle catene industriali e dell’accelerazione della transizione verde, diverse aziende italiane stanno utilizzando Qingdao, una città costiera nella Cina orientale, come punto d’appoggio strategico, non solo per approfondire la loro presenza nel mercato cinese, ma anche per integrare “l’intelligenza cinese” nella catena del valore globale.

“Abbiamo fiducia nello sviluppo stabile e a lungo termine del mercato cinese”, ha dichiarato Dario Beccari, direttore generale di Meccanotecnica Umbra (Qingdao) Co. Ltd., facendo eco al pensiero di altre imprese italiane. L’azienda, specializzata in tenute meccaniche, è presente in Cina da 20 anni, sperimentando l’evoluzione della cooperazione manifatturiera sino-italiana dalla sua “introduzione” a una “integrazione”. Nonostante le sfide che deve affrontare, l’azienda continua a investire in aggiornamenti tecnologici per migliorare la qualità delle merci, l’efficienza produttiva e la sicurezza durante il processo produttivo.

Meccanotecnica Umbra, con un fatturato a fine 2024 di circa 33 milioni di euro, è considerata leader mondiale nella produzione di anelli di tenuta, componente fondamentale di settori strategici dall'aerospazio all'automotivi. In Italia è guidata dal presidente e ceo Carlo Pacifici.

Ulisse Luccon, direttore generale della Qingdao Clabo Easybest Refrigeration Equipment Co. Ltd., ha affermato che i nuovi modelli di business generati dall’incremento dei consumi in Cina, come l’espansione delle catene di mini market, il boom delle nuove bevande al tè e gli innovativi negozi ibridi di gelato, offrono uno scenario applicativo ideale per la tecnologia italiana della catena del freddo. Ancor più significativo, questa cooperazione è andata oltre la semplice introduzione tecnologica, dando forma a un nuovo modello che unisce ricerca e sviluppo italiani, produzione cinese e mercato globale.

«Le dimensioni del mercato cinese, l’accelerazione dell’innovazione tecnologica, il sostegno delle politiche e la ripresa dei consumi locali alimentano la nostra fiducia in uno sviluppo stabile e a lungo termine qui», ha dichiarato Luccon. Clabo, azienda marchigiana guidata da Pierluigi Bocchini, ha registrato un fatturato di 33 miliini nei primi sei mesi di quest'anno in linea con l'anno pfrecedente. È leader nella produzione di mobili refrigerati e ha il suo più grande mercato negli Usa.

Dall’avvio con componenti per elettrodomestici fino al successo in settori high-tech come la ricarica dei veicoli elettrici e i contatori intelligenti, l’impresa finanziata dall’Italia, Bitron Electronic China Co. Ltd. con sede a Qingdao, ha assistito al rapido sviluppo dell’industria manifatturiera high-tech nei suoi 18 anni in Cina.

«La Cina è diventata un Paese avanzato nella produzione elettronica. Qui possiamo accedere alle tecnologie più recenti e ai talenti con le competenze giuste», ha affermato Davide Praino, direttore operativo della Business Unit Elettronica di Bitron e direttore generale di Bitron Electronic China.

Negli ultimi anni, Bitron Electronics ha continuato la sua espansione in Cina. Nel 2022 ha ampliato la propria capacità produttiva creando un secondo sito produttivo nella Qingdao West Coast New Area.

«L’ecosistema completo della catena di approvvigionamento in Cina offre economicità e scalabilità per le nostre operazioni. L’impegno della Cina nella riforma e nell’apertura rafforza ulteriormente la nostra fiducia, poiché ottimizza continuamente l’ambiente imprenditoriale», ha aggiunto Praino. Bitron, la cui sede centrale e a Grugliasco in Piemonte, è un gruppo famigliare, guidato dalla seconda geberazione, Alessandro e Andrea Bianco, proiettato verso i sistemi dell'innovazione con un fatturato di oltre 1,2 miliardi di euro nel 2024, e oltre 8 mila dipendenti.

Le strategie della catena di fornitura delle tre aziende italiane rivelano un chiaro punto in comune: tutte praticano un approccio “In Cina, per il mondo”. Questa innovazione nei modelli delle catene di fornitura evidenzia la competitività globale delle “opportunità della Cina”.

Luccon ha citato le loro vetrine refrigerate, che sono ampiamente utilizzate nelle catene di supermercati italiani. Questi prodotti incarnano la filosofia italiana del design, beneficiando al contempo dell’efficienza e del controllo dei costi della “manifattura intelligente” in Cina. Non si tratta più semplicemente di prodotti “progettati in Italia, realizzati in Cina”, ma di una reintegrazione dei vantaggi di entrambe le parti nel contesto della globalizzazione.

La cooperazione a livello tecnologico è ancora più profonda. Meccanotecnica Umbra sfrutta la forza di ricerca e sviluppo delle sue sedi italiane per la localizzazione e l’iterazione tecnologica in Cina. Bitron Electronics alimenta la sua esperienza produttiva cinese nel proprio sistema globale di ricerca e sviluppo, beneficiando dello sviluppo rapido delle tecnologie intelligenti cinesi per migliorare continuamente il proprio livello di sviluppo.

Guardando al futuro, le aziende italiane hanno costantemente fatto della trasformazione verde e dell’innovazione scientifica e tecnologica le loro priorità di sviluppo. Easybest prevede di passare completamente ai refrigeranti a basse emissioni di carbonio entro il 2030, il che è altamente coerente con gli obiettivi cinesi del “doppio carbonio”; Bitron Electronics si concentra su settori all’avanguardia come la ricarica per veicoli elettrici.

Come ha osservato Praino, «nonostante le preoccupazioni per l’economia globale, rimaniamo concentrati su prodotti sempre più complessi e ad alto valore aggiunto». Questa resilienza deriva da una profonda comprensione del mercato cinese e da una salda fiducia nelle prospettive della cooperazione Italia-Cina. (riproduzione riservata)


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