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Politica

Telefonata Trump-Xi, a breve nuovi negoziati sui dazi reciproci

Secondo il presidente americano, la telefonata è stata ottima e la discussione è avvenuta sugli aspetti complessi del recente accordo commerciale tra i due paesi, emerso nei colloqui a Ginevra del mese scorso. L'impegno, a detta di Trump, è di una ripresa a breve dei colloqui per definire le posizioni con delegazioni al massimo livello. La Cina si è limitata a dare notizia del colloquio


05/06/2025 16:49

di Mauro Romano - Class Editori

settimanale

Nel contesto di crescente incertezza sugli effetti negli scambi internazionali della politica di dazi annunciata dal presidente americano Donald Trump il 2 aprile scorso, oggi c'è stato un colloquio telefonico tra i due presidenti americano e cinese, su richiesta di Trump. Nella notizia diffusa dalle principali agenzie, non c'era alcun riferimento ai contenuti, che, invece, lo stesso Trump ha provveduto a raccontare attraverso Truth, la sua piattaforma social.

«Ho appena concluso un'ottima telefonata con il presidente cinese Xi, per discutere di alcuni aspetti complessi del nostro recente accordo commerciale, che abbiamo poi concordato. La chiamata è durata circa un'ora e mezza e si è conclusa con un risultato molto positivo per entrambi i Paesi. Non dovrebbero più esserci dubbi sulla complessità dei prodotti derivati dalle terre rare», ha scritto Trump.

Xinhua aveva precedentemente riportato della telefonata tra i due leader, specificando che era avvenuta su richiesta di Trump ma senza citarne il contenuto.

«I nostri rispettivi team si incontreranno a breve in una sede da definire. Saremo rappresentati dal segretario al Tesoro Scott Bessent, dal segretario al Commercio Howard Lutnick e dal rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, l'ambasciatore Jamieson Greer. Durante la conversazione, il presidente Xi ha cortesemente invitato me e la First Lady a visitare la Cina, e io ho ricambiato. Come presidenti di due Grandi Nazioni, è un'iniziativa che entrambi non vediamo l'ora di fare. La conversazione si è concentrata quasi interamente sul commercio. Non si è parlato di Russia/Ucraina o dell'Iran. Informeremo i media sulla programmazione e sul luogo del prossimo incontro. Grazie per l'attenzione», ha aggiunto il presidente americano.

Dalle parole del presidente americano emerge che la definizione degli accordi commerciali dovrà emergere dalle prossime trattative e, quindi, per ora le certezze richieste dai mercati e soprattutto dagli esportatori non sono arrivate. In ogni caso un segno di ottimismo è arrivato dai prezzi del petrolio che hanno trattato in rialzo (Brent +1,5%, Wti +1,65%) dopo la diffusione della notizia della telefonata..

Sebbene Stati Uniti e Cina abbiano temporaneamente abbassato i dazi reciproci a seguito dei colloqui in Svizzera il mese scorso, i temi controversi tra i due paesi dono diversi: l'amministrazione Trump ha pubblicamente accusato Pechino di aver rallentato l'esportazione di minerali critici, la Cina, in risposta, ha espresso profonda frustrazione per la recente decisione di Trump di imporre nuove restrizioni ai visti per studenti cinesi e ha inoltre accusato l'amministrazione repubblicana di aver minato i recenti progressi commerciali imponendo limitazioni sull'utilizzo di semiconduttori cinesi.

«È bene per noi italiani ed europei che anche il negoziato tra Stati Uniti e Cina vada bene, è addirittura più importante rispetto ai risultati, altrettanto significativi, che ci auguriamo nel negoziato tra Stati Uniti e Unione europea», ha fatto, invece, sapere Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy,  in merito alla notizia del colloquio telefonico tra i due leader. 

«Se gli Stati Uniti alzassero barriere tariffarie così elevate per i prodotti cinesi, se il mercato Usa fosse precluso ai prodotti cinesi, l'impatto negativo sul mercato europeo, sulle imprese e sul lavoro europeo sarebbe devastante. La sovrapproduzione cinese o più genericamente asiatica, ove non avesse spazio nel mercato americano, si dirigerebbe inevitabilmente nei confronti del mercato europeo, che rimarrebbe quello più promettente e aperto del mondo», ha aggiunto.

Da parte sua la Commissione europea ha fatto sapere di aver avviato un dialogo con la Cina per monitorare l'eventuale diversione degli scambi e garantire che eventuali sviluppi di rilievo siano debitamente affrontati con approccio proattivo per consentire all'Ue di stare al passo con le tendenze emergenti e di affrontare eventuali rischi emergenti.

«Le recenti turbolenze nel sistema commerciale globale hanno aumentato il rischio di una diversione dannosa del commercio: i prodotti deviati dai mercati con dazi elevati potrebbero trovare la loro strada verso l'Europa, motivo per cui la Commissione sta intraprendendo un'azione forte. Siamo il mercato più aperto del mondo, che è un'enorme fonte di prosperità per i nostri cittadini e le nostre imprese, e non lasceremo che le misure commerciali illegali e unilaterali danneggino questa forza fondamentale», ha dichiarato Maros Sefcovic, commissario Ue per il Commercio. (riproduzione riservata)



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