EssilorLuxottica punta ancora sull’Asia, mercato a maggior crescita per il gruppo nel primo trimestre dell’anno (+11%). Il colosso dell’occhialeria controllato (al 32,5%) dalla Delfin della famiglia Del Vecchio ha siglato un accordo per rilevare uno dei principali operatori nel retail ottico in Malesia, paese dov’è già presente sia nel business wholesale sia in quello retail e dove ha uno stabilimento che produce lenti Essilor.
La nuova catena di ottiche A-Look Eyewear Group, fondata nel 2003 dall’imprenditore locale Dato Terry Ngeow (primo negozio nella capitale Kuala Lampur), ha oltre 90 punti vendita a marchio A-Look, Seen e Owl, nelle aree orientale e peninsulare del Paese. Le tre catene a forte crescita condividono un modello di business multi-brand e omnicanale, in linea con la strategia di EssilorLuxottica di offrire ai consumatori esperienze d’acquisto sempre più personalizzate e integrate.
L’operazione, soggetta all’approvazione delle autorità regolatorie, dovrebbe concludersi entro la fine di giugno 2025. Essilux è particolarmente attiva nell’area South East Asia e Far East, compresi Giappone e Corea. Ha catene a Singapore e Vietnam e stabilimenti produttivi in Laos.
Ma nell'area Asia Pacifico, il mercato chiave per la multinazionale dell'occhiale è la Cina, dove ha tre stabilimenti, che anche nel primo trimestre di quest'anno ha sostenuto la crescita a doppia cifra a 852 milioni di euro (fatturato totale di questa area)
In Cina, in particolare, nel segmento Professional Solutions, la Cina è tornata a crescere grazie alla categoria di soluzioni per la miopia nel business lenti che si conferma particolarmente solida, e a un aumento della domanda di montature, in particolare di Oakley e dei marchi di lusso. La categoria di soluzioni per la gestione della miopia è cresciuta del 30% circa, trainata da Stellest e Nikon DOT. Le ultime innovazioni sono state presentate alla Shanghai International Optics Fair, che ha segnato anche il debutto di Transitions Gen S nel paese.
Per Francesco Milleri e Paul du Saillant, rispettivamente presidente (e ceo) e vice amministratore delegato di EssilorLuxottica, «l’integrazione di A-Look, Seen e Owl nel network retail del nostro gruppo ci offrirà una comprensione più profonda delle dinamiche del settore in Malesia, rafforzando il nostro impegno nella sensibilizzazione sull’importanza della salute visiva. Al tempo stesso, promuoveremo una maggiore consapevolezza, desiderabilità e interesse da parte dei consumatori verso prodotti innovativi e di alta qualità, dall’eyewear alle soluzioni oftalmiche. Le esigenze dei consumatori e dei clienti sono da sempre al centro della nostra strategia e continueremo a lavorare con questo spirito per garantire a tutti un accesso sempre più ampio a cure e soluzioni di eccellenza».
Per gli analisti finanziari di Equita «il sud-est asiatico è sempre stata un’area di potenziale crescita della presenza retail di Essilux, essendo l’Asia (dopo l’acquisizione di Grand Vision) una delle aree geografiche con la minore presenza retail di Essilux, ad eccezione dell’Australia, e con dinamiche di crescita interessanti. Il deal è quindi molto coerente alla strategia delineata dal gruppo». «La società – proseguono da Equita – ha incluso un contributo M&A di c1pp annuo ai ricavi da operazioni bolt-on (già riflesso nelle nostre stime). Il contributo recente è stato anche superiore a questa indicazione di massima (noi stimiamo 2,3% di impatto nel 2025 includendo Supreme e Heidelberg e poi 1,3% negli anni successivi, sostenuti dalle operazioni annunciate in questi mesi e dalla prosecuzione di acquisizioni bolt-on attese nei prossimi mesi».
Oltre al rafforzamento e al completamento della piattaforma di servizi nel retail ottico, le grandi linee di espansione di Essilux sono anche nel medtech. Rilevandola dal fondo polacco di private equity MidEuropa, il colosso dell’occhialeria ha appena messo in portafoglio anche una piattaforma di oltre 70 ospedali oftalmici e centri diagnostici che opera in cinque mercati europei (Regno Unito, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Paesi Bassi) con i marchi Optegra, Lexum e Iris e fattura circa 220 milioni di dollari. (riproduzione riservata)