Entro il 2030 la domanda globale di carbone, la fonte energetica fossile più dannosa per l'ambiente e la salute umana, diminuirà, tornando allo stesso livello del 2023, secondo le previsioni dell'Agenzia internazionale per l'energia, e la Cina,che rappresenta oltre la metà del consumo mondiale di carbone, ridurrà leggermente i consumi entro la fine del decennio, raggiungendo il picco dl consumo interno entro il 2030.
Secondo l'Aie, infatti, la Repubblica popolare continua a implementare rapidamente la propria capacità di produzione di fonti rinnovabili per produrre energia, che oggi rappresenta i due terzi del consumo totale di carbone. Con l'aumento della capacità delle fonti rinnovabili, la costante espansione del nucleare e l'enorme ondata di gas naturale liquefatto immesso sul mercato, l'Agenzia prevede che la produzione di energia elettrica a carbone diminuirà dal 2026 in poi. La domanda di carbone da parte dell'industria rimarrà invece più resiliente.
L'Agenzia stima che il maggiore incremento assoluto del consumo di carbone entro il 2030 si verificherà in India, dove la domanda dovrebbe aumentare in media del 3% all'anno, portando a un incremento complessivo di oltre 200 milioni di tonnellate. Invece, la crescita più rapida si verificherà nel Sud-est asiatico, dove la domanda dovrebbe aumentare di oltre il 4% all'anno entro il 2030.
Secondo il rapporto, se la Cina dovesse registrare una crescita più rapida del previsto nel consumo di elettricità, un'integrazione più lenta delle energie rinnovabili o forti investimenti nella gassificazione del carbone, la domanda globale di carbone potrebbe superare le previsioni.
Negli ultimi anni, la propensione della Cina per il carbone, che a tuttoggi rappresenta oltre il 60% del mix energetico del paese, ha rafforzato il commercio globale, attenuando l'impatto del calo delle importazioni dall'Ue, dal Giappone, dalla Corea e da altri Paesi. Tuttavia, la Cina ha ridotto le importazioni nel 2025 a causa dell'eccesso di offerta e della debolezza della domanda, una tendenza che si prevede continuerà fino al 2030. Ciò porterà a una riduzione del commercio di carbone a livello mondiale.
Secondo il rapporto, il carbone metallurgico sembra avere prospettive più favorevoli grazie alla dipendenza dell'India dalle importazioni per sostenere la sua crescente industria siderurgica.
Nel complesso, in un contesto di debole domanda, abbondanti scorte e prezzi più bassi, che stanno riducendo i margini di profitto, il rapporto dell'Aie prevede un calo della produzione di carbone nella maggior parte dei principali Paesi produttori fino al 2030. Tra questi figurano la Cina, a causa del calo della domanda interna, e l'Indonesia, destinata a risentire della debolezza degli scambi commerciali. L'India sembra essere un'eccezione, con una produzione di carbone in aumento poiché il governo cerca di ridurre la dipendenza del paese dalle importazioni. (riproduzione riservata)