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Sale la tensione tra Cina e Usa sui chip per auto e smartphone

L'amministrazione americana vorrebbe bloccare la partnership tra Apple e Alibaba e impedire a Huawei di utilizzare, ovunque nel mondo, i chip di Nvidia. Tuttavia i colossi cinesi dell'Hi Tech, come Xiaomi, stanno investendo miliardi nella produzione di nuovi chip per emanciparsi dalle forniture americane. Con risultati


19/05/2025 17:26

di Serena Zagami - Class Editori

settimanale
Lei Jun, fondatore e ceo di Xiaomi

Il terreno di confronto tra Usa e Cina sembra spostarsi dalle questioni commerciali a quelle tecnologiche, riattizzando la tensione tra le due amministrazioni e, di conseguenza, con le aziende coinvolte a valle.  

L'amministrazione Trump avrebbe, infatti, sollevato preoccupazioni sulla partnership di intelligenza artificiale del gruppo Alibaba con Apple. La collaborazione, annunciata dal presidente di Alibaba, Joseph Tsai, a febbraio, prevede un piano per rendere disponibile la tecnologia di intelligenza intelligenza artificiale dell'azienda negli iPhone in Cina.

Secondo quanto riporta il New York Times, negli ultimi mesi la partnership sarebbe finita nel mirino dei funzionari della Casa Bianca e del Congresso, preoccupati che l'accordo possa aiutare Alibaba a migliorare le sue capacità di intelligenza artificiale, ad ampliare la portata dei chatbot cinesi ad aumentare l'esposizione di Apple alle leggi di Pechino sulla censura e la condivisione dei dati.

La notizia rappresenta un altro duro colpo per il titolo di Alibaba, già sotto stress nelle ultime sedute, a seguito di risultati trimestrali sotto le attese. A Hong Kong, le azioni hanno chiuso con un tonfo del 3,4% a 119,2 dollari di Hong Kong, mentre le azioni di deposito americane quotate a Wall Street perdono adesso il 2,15% nelle contrattazioni pre-mercato. 

Secondo gli analisti, però, Alibaba non sarebbe l'unica a risentire negativamente di un fallimento della partnership. Se l'accordo dovesse subire ritardi o non andare in porto, il produttore di iPhone potrebbe subire danni ancora maggiori, dato che la Cina è il suo mercato più importante dopo gli Stati Uniti. Le vendite di Apple in Cina sono diminuite del 2,3% nel trimestre concluso il 29 marzo, a causa dell'elevata concorrenza dei rivali locali come Xiaomi e Huawei.

Da parte il Ministero del Commercio cinese ha esortato gli Usa a interrompere le misure "discriminatorie" nei confronti della Cina, pena l'introduzione di misure "risolute", in risposta a una direttiva emessa la scorsa settimana dal dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, che indicava che l'uso dei chip di intelligenza artificiale Ascend da parte di Huawei "ovunque nel mondo" viola le norme statunitensi sul controllo delle esportazioni.

Tutto questo mentre Huawei si prepara al lancio del nuovo processore per l'Ai Ascend 910D entro fine maggio, con prestazioni e consumi migliori rispetto al superchip H100 della statunitense Nvidia.

La tendenza delle società cinesi ad emanciparsi dai chip di fabbricazione americana trova conferma nell'annuncio odierno di Xiaomi di investimenti per 6,9 miliardi di dollari Usa nei prossimi dieci anni per progettare un nuovo processore proprietario ed ampliare le proprie capacità nel settore dei semiconduttori.

«I chip sono una vetta da raggiungere e una dura battaglia a cui non possiamo sfuggire se vogliamo diventare una grande azienda tecnologica», ha scritto in un post su Weibo, Lei Jun, il geniale fondatore e ceo del gruppo che produce smartphone e auto elettriche di ultima generazione.

Il colosso cinese ha deciso di avviare lo sviluppo del chip mobile Xring nel 2021, investendovi oltre 13,5 miliardi di yuan negli ultimi quattro anni. Xiaomi ha ora più di 2.500 persone nel suo team dedicato ai semiconduttori, ha riferito Lei, e si appresta a presentare il suo primo processore progettato internamente, Xring O1, il prossimo 22 maggio.

Xring O1 è realizzato con tecnologia a 3 nanometri di seconda generazione, ha affermato Lei, senza però specificare il produttore di chip a contratto a cui Xiaomi si affida per la produzione. Si tratta di una delle tecnologie più avanzate sul mercato. Per fare un confronto, scrive Cnbc, i chip A18 Pro di Apple, integrati negli smartphone iPhone 16 Pro e Pro Max, sono realizzati con lo stesso processo. Pochissime società di smartphone al mondo progettano i propri chip, dati i costi e la difficoltà del processo. Apple, Samsung e Huawei sono tra i pochi produttori ad averlo fatto. Molti altri fornitori si affidano a prodotti di aziende come Qualcomm e MediaTek. Ma un grande vantaggio dei chip progettati in casa è la possibilità di integrare più strettamente hardware e software per offrire un'esperienza differenziata rispetto ai concorrenti.

Fino ad ora, era stata la statunitense Qualcomm il principale fornitore di chip per gli smartphone di punta di Xiaomi. Sempre giovedì, Xiaomi dovrebbe presentare - oltre al nuovo chip - anche un nuovo smartphone, un nuovo tablet e il suo nuovo Suv elettrico YU7. (riproduzione riservata)



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