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Della Valle, per il lusso in Cina c'è sentore di crescita

A Milano in in occasione della sesta edizione di Italy-China fashion summit, alcuni protagonisti del made in Italy hanno incontrato i rappresentanti dei maggiori gruppi tessili e produttivi, oltre ai funzionari del sistema moda cinese. le opportunità che si aprono anche per le piccole e medie imprese


29/09/2025 15:27

di Federica Camurati - Class Editori

settimanale
Diego Della Valle, presidente e ceo di Tod's

I protagonisti del Made in Italy hanno incontrato la Cina nel cuore di Milano, sabato 27 settembre. Diego Della Valle di Tod’s, Antonio De Matteis di Kiton e Pitti uomo, Luca Lisandroni, ceo di Brunello Cucinelli, Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria accessori moda si sono confrontati con la delegazione ufficiale composta dai massimi vertici di tutto il sistema moda del Governo centrale di Pechino, accompagnati dai presidenti dei maggiori gruppi tessili e produttivi, in occasione della sesta edizione di Italy-China fashion summit.

All’evento, in scena al Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano e con Class editori come media partner, si sono celebrati i 50 anni di cooperazione del sistema tra i due Paesi nel fashion system. Al centro del programma, le nuove opportunità per le pmi italiane per il mercato cinese e il futuro delle cooperazioni tra i due sistemi, ponendo l’accento su come le medie aziende che formano la nostra eccellenza potranno beneficiare di nuovi accordi per entrare nel mercato cinese.

«In passato fummo tra i primi ad andare ad aprire dei negozi in Cina e ancora oggi pensiamo di poter fare molto bene in questo mercato», ha raccontato Diego Della Valle nel corso del suo intervento. «Esperienza è la parola chiave per arrivare al mercato cinese. Oggi non è più centrale la vendita di un prodotto ma la vendita dell’esperienza, è un mondo molto ricettivo. Bisogna soprattutto essere autentici. Presto tornerò nei nostri uffici in Cina e a parlare con i nostri partner. In generale si torna a respirare un po’ di buon umore, c’è prospettiva di stabilità e sentore di una crescita che può tornare».

Svelate anche alcune novità per il futuro. Brunello Cucinelli, dopo il maxi evento a Shanghai dello scorso autunno, ha due progetti in cantiere per il 2026. «Immaginiamo di aprire una Casa Cucinelli a Shanghai dove esprimere appieno i nostri valori», ha anticipato il ceo Lisandroni. «Non sarà un negozio, ma uno spazio in una casa tradizionale cinese immersa nella modernità della metropoli, proprio per esprimere l’attenzione della città verso il recupero del proprio passato. E poi abbiamo il desiderio di avvicinarci ancora di più al cuore della cultura cinese muovendoci verso Xi’an».

Sul palco per un saluto introduttivo anche Paolo Panerai, ceo ed editor in chief di Class editori, che ha ricordato il legame di lunga data che lega Italia e Cina nell’industria del tessile.

Il convegno si è aperto con un omaggio allo stilista Giorgio Armani, scomparso all’inizio del mese all'età di 91 anni. È stato ricordato sul palco come questo grande protagonista della moda italiana fosse stato immortalato nel 1985 dalla rivista Capital in un celebre scatto di fronte alle terrazze del duomo di Milano assieme ad altri grandi stilisti italiani tra cui Gianni Versace, Valentino Garavani, Laura Biagiotti e Gianfranco Ferré. (riproduzione riservata)


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