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Azienda Manifatturiero

Sicit aprirà in Cina il suo primo impianto produttivo all'estero

Il progetto del gruppo chimico vicentino, attivo nei biostimolanti per l'agricoltura, era stato lanciato a fine 2019 ed è stato rallentato dalla pandemia. Con il nuovo investimento che potrebbe essere finalizzato entro l'anno, il gruppo, quotato in borsa, punta a rafforzare considerevolmente il business in tutta l'area Asia Pacifico. Nel 2020 fatturato e margini sono cresciuti a doppia cifra


08/01/2021 13:55

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Massimo Neresini, ceo di Sicit

Il gruppo chimico vicentino Sicit aprirà al più presto un impianto produttivo in Cina, il primo della società al di fuori dei confini italiani, il cui cantiere era stato aperto a fine 2019.

Nei giorni scorsi il top management della società, guidata da Massimo Neresini, ceo, ha incontrato, per aggiornare il progetto,  un'importante rappresentanza del mondo politico ed economico cinese, tra cui Jin Xiangjun, Deputy Mayor del Tianjin Municipal People's Government, Zeng Yan, Director della Tianjin International Trade & Shipping Service Center e Song Honghai, presidente della Tianjin Weijie Pharmaceutical, che sarà socio di minoranza di Sicit nella newco che gestirà l'iniziativa cinese.

I lavori per la realizzazione del progetto erano incominciati a fine 2019 ma sono stati inevitabilmente rallentati dalla crisi sanitaria. Sicit e le sue controparti cinesi stanno tuttavia compiendo ogni sforzo possibile per raggiungere l'obiettivo e cercare di rispettare le nuove tempistiche, salvo che non vengano adottate ulteriori misure restrittive da parte delle autorità.  

Il nuovo sito produttivo dovrà servire l'espansione commerciale sia in Cina che nell'area Asia-Pacifico. A Tianjin, a sud-est di Pechino, nella locale Free Trade Zone sorgerà un impianto di finitura dell'idrolizzato proteico di origine animale, importato dall'Italia in forma concentrata, per ottenere in loco la gamma di biostimolanti e ritardanti per il gesso da vendersi sui mercati asiatici.

Il Paese rappresenta un mercato strategico, soprattutto per i biostimolanti per l'agricoltura. Oggi Sicit, gia' presente tanto nel business dei ritardanti quanto in quello dei biostimolanti, raggiunge la Cina attraverso le multinazionali clienti del mondo agricolo e della crop protection, ma con questo nuovo investimento punta ad aumentare in maniera significativa il volume d'affari in tutta l'area Apac.

«Il 2020 ha segnato il 50° anniversario dell'instaurazione dei rapporti diplomatici tra Cina e Italia. Prendendo questo come un nuovo punto di partenza, il partenariato strategico globale Cina-Italia raggiungera' un nuovo livello», ha sottolineato Jin Xiangjun, vicesindaco del Tianjin Municipal People's Government, «Tianjin è un importante fulcro per l'approfondimento della cooperazione economica e commerciale tra Cina e Italia. Il governo municipale ha infatti istituito il parco industriale delle PMI italiane di Tianjin nella zona di libero scambio del porto di Tianjin per promuovere la cooperazione a tutto tondo tra Cina e Italia nello sviluppo industriale, nel commercio internazionale, nell'innovazione scientifica e tecnologica e in altri campi».

Il business green del gruppo, intanto, sta crescendo bene. Nei primi nove mesi dell'anno scorso, i ricavi sono cresciuti dell'11% a 48,2 milioni di euro, con un ebitda a 18,6 milioni, in crescita del 16%, e un risultato netto di 11,4 milioni (+22%). 

«I dati ci dicono che l’industria delle costruzioni, e di conseguenza i nostri ritardanti per gessi, stanno scontando l’impatto del Coronavirus, ma il calo è più che compensato dalla nostra principale area di business, legata ai biostimolanti per l’agricoltura, che continua a registrare trend di crescita robusti» ha spiegato Neresini.  «Le altre due aree, legate al grasso animale per biocombustibili e ai servizi di ritiro dei residui conciari, hanno recuperato completamente dai cali registrati in precedenza. La resilienza di Sicit viene inoltre confermata da una crescita dei ricavi pressoché in tutte le aree geografiche», ha concluso il manager. (riproduzione riservata) 


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