Nel 2024, la Cina è diventata il secondo maggior esportatore mondiale di robot industriali. Le esportazioni sono cresciute del 61,5% su base annua nella prima metà di quest'anno spinte dal fiorente settore dell'intelligenza artificiale in Cina ha contribuito alla crescente competitività internazionale dei robot cinesi.
Probabilmente anche sulla base di questi dati, l'amministrazione Trump ha avviato indagini su possibili minacce alla sicurezza nazionale dalle importazioni in Usa di robotica, macchinari industriali e dispositivi medici, un fatto che potrebbe aprire la strada a nuovi dazi e alzare l'inflazione.
Il Dipartimento del Commercio ha comunicato mercoledì 24 che le indagini, avviate il 2 settembre ai sensi della Sezione 232 del Trade Expansion Act, valuteranno se queste importazioni minaccino la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, secondo quanto riportato nei documenti del Federal Register.
Gli Stati Uniti dipendono da Messico e Cina per i macchinari: le importazioni da questi due Paesi hanno rappresentato rispettivamente oltre il 18% e il 17% del totale degli acquisti di macchinari nel 2023, secondo i dati della US International Trade Commission.
L'industria automobilistica potrebbe essere tra le più colpite dai nuovi potenziali dazi, dal momento che rappresenta la principale fonte di domanda di robot industriali — 13.747 installazioni lo scorso anno, secondo la International Federation of Robotics.
Le ultime indagini promosse dall'amministrazione americana ampliano l'elenco degli articoli che potrebbero essere soggetti a dazi più elevati, compresi dispositivi di protezione individuale come mascherine chirurgiche, respiratori N95, guanti e altri materiali medici monouso, comprese siringhe, aghi e farmaci da prescrizione.
Rientrano inoltre apparecchiature mediche importate come sedie a rotelle, letti ospedalieri e dispositivi diagnostici e terapeutici, tra cui pacemaker, pompe per insulina e valvole cardiache. Le indagini, secondo la stampa Usa, potrebbero essere utilizzate per giustificare per nuovi dazi di settore mirati a stimolare la produzione interna di beni ritenuti critici per la sicurezza nazionale. Il Dipartimento chiede alle aziende di fornire commenti sulla domanda prevista di questi prodotti, sulla capacità di produzione nazionale di soddisfare le esigenze locali e sul ruolo delle catene di approvvigionamento estere.
Alle imprese viene anche chiesto di descrivere l'impatto dei sussidi esteri e di quelle che l'amministrazione ha definito "pratiche commerciali predatorie". In passato, l'amministrazione Trump ha già fatto ricorso alla Sezione 232 per imporre dazi su automobili e componentistica, rame, acciaio e alluminio.
Sono inoltre in corso indagini sulle importazioni di prodotti farmaceutici, semiconduttori e componenti come wafer di silicio, apparecchiature per la produzione di chip e prodotti correlati, a dimostrazione delle preoccupazioni di Washington sulla dipendenza dalle catene di fornitura estere. Eventuali nuovi dazi derivanti dalle indagini settoriali andrebbero ad aggiungersi a quelli già in vigore per Paese, anche se l'Unione Europea e il Giappone hanno raggiunto accordi che potrebbero proteggerli da ulteriori imposizioni.
"I maggiori gruppi nella catena di approvvigionamento nel settore MedTech stanno già segnalando problemi, non possiamo permetterci di aumentare i costi sanitari per i pazienti o per il sistema in generale", il commento di Scott Whitaker, ceo di AdvaMed, l'associazione che rappresenta i produttori di tecnologie e dispositivi medici. "La realtà è che qualsiasi aumento dei costi ricadrà in gran parte sui programmi sanitari finanziati dai contribuenti, come Medicare, Medicaid e la Veterans Health Administration".
Anche le associazioni ospedaliere hanno lanciato l'allarme quest'anno, avvertendo che dazi più alti potrebbero compromettere la qualità delle cure. Rick Pollack, ceo dell'American Hospital Association, ha detto lo scorso aprile che "interruzioni nella disponibilità di questi dispositivi critici — molti dei quali provengono dall'estero — hanno il potenziale di compromettere l'assistenza ai pazienti.
Eventuali dazi sui dispositivi medici e sui dispositivi di protezione potrebbero far aumentare i costi per ospedali e pazienti, riducendo l'accesso a strumenti ed esami critici, hanno avvertito gli esperti. (riproduzione riservata)