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Politica

Shanghai in controluce, che cosa frena la capitale finanziaria cinese

Secondo il position paper della Camera di commercio europea in Cina, la città più internazionale della Repubblica popolare soffre di limitazioni allo sviluppo del business che ne impediscono la crescita. Qui di seguito i cinque punti che potrebbero sbloccare una situazione in peggioramento


17/11/2025 18:24

di Carlo Diego D'Andrea*

settimanale
Carlo Diego d'Andrea, vicepresidente della Camera di commercio europea in Cina

Con la Cina che si prepara a lanciare il suo 15° Piano Quinquennale nel 2026, l’attenzione è rivolta alla sua attuazione. Shanghai, la città più internazionale della Cina e sede di oltre 80.000 imprese a investimento estero, svolge un ruolo cruciale nel dimostrare la propria capacità di attrarre investitori stranieri, in questo contesto lo Shanghai Chapter della Camera di Commercio dell’ Unione Europea in Cina ha appena pubblicato la sesta edizione del suo Shanghai Position Paper.

L’attrattività della città per le imprese europee emerge chiaramente dalle percezioni dei suoi soci: il 64% ritiene che fare business a Shanghai sia piu’ facile rispetto ad altre città cinesi mentre il 74% considera Shanghai una scelta migliore rispetto ad altre città cinesi anche per aprire un centro di Ricerca e Sviluppo e il 38% ritiene che Shanghai offra un vantaggio significativo nel suo ecosistema dell’innovazione.

Tuttavia, diversi indicatori continuano a mettere in discussione l’ambizione di Shanghai di diventare un importante hub internazionale. Pensiamo per esempio al settore finanziario nessuna società straniera è quotata direttamente alla Borsa di Shanghai, a differenza di quanto accade nelle piazze regionali concorrenti, come Hong Kong o Singapore. Ciò evidenzia un limite importante alle aspirazioni di Shanghai come centro finanziario internazionale: l’accesso limitato al mercato dei capitali per le imprese straniere.

Esempi tipo questo incidono sulla fiducia delle aziende europee: il 68% dei nostri membri segnala di aver perso opportunità commerciali in città a causa di restrizioni di accesso al mercato o barriere regolamentari, secondo solo a Pechino tra i sette Chapter della Camera. Inoltre, il 76% afferma che fare business è diventato più complicato rispetto all’anno precedente.

Per rispondere a queste sfide, lo Shanghai Chapter nella sua nuova pubblicazione propone cinque raccomandazioni chiave, volte a migliorare le attività delle imprese europee e, allo stesso tempo, sostenere il processo di internazionalizzazione della città.

In primo luogo, stabilire una “One Shanghai Policy” cioe’ rendere Shanghai un punto di accesso unico per le imprese straniere, con una serie di condizioni omogenee per operare in tutti i distretti. Troppo spesso, infatti, le aziende devono rispettare regole diverse nei 16 distretti della città, con conseguenti oneri amministrativi significativi.

In secondo luogo, rendere Shanghai più attrattiva a livello internazionale per cittadini e imprese straniere, attraverso una fiscalità più favorevole, procedure dei visti più snelle e un contenimento dei costi di vita elevati.

La popolazione straniera è diminuita drasticamente negli ultimi anni – da 215.000 nel 2019 a 73.000 nel 2023, secondo alcune stime – compromettendo l’internazionalizzazione della città. La pressione fiscale sugli stipendi e i costi elevati di affitti e scuole internazionali pesano sulla permanenza dei cittadini stranieri. Inoltre, l’accesso limitato a Internet a livello globale ostacola la navigazione online e comporta costi aggiuntivi per le imprese che desiderano utilizzarlo.

In terzo luogo, sostenere la crescita delle piccole e medie imprese (pmi). Le pmi devono essere effettivamente riconosciute come la nuova frontiera della crescita e la loro espansione dovrebbe essere agevolata. L’accesso alla finanza (compresi i finanziamenti bancari ma anche la riduzione dei ritardi nei pagamenti da parte dei partner commerciali) e la carenza di piena trasparenza nell’ implementazione delle regolamentazioni sono temi particolarmente spinosi per le pmi europee.

In quarto luogo, rafforzare la competitività di Shanghai nella transizione verde. L’accesso alle energie rinnovabili rappresenta un fattore essenziale per la competitività delle imprese e pertanto della città. Tuttavia, la produzione locale di energia rinnovabile a Shanghai è ancora limitata e le importazioni da altre province cinesi sono ostacolate dalla saturazione delle linee ad alta tensione. Inoltre, gli incentivi per i consumatori ad adeguare i propri modelli di consumo energetico devono essere rafforzati in quanto sono più deboli rispetto ad altre parti della Cina o limitati a specifici distretti.

In quinto luogo, migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento di Shanghai, incluse le misure di controllo sulle esportazioni. In qualità di porto più grande al mondo, Shanghai dovrebbe agevolare le operazioni logistiche delle imprese straniere. I controlli sulle esportazioni – incluse quelle sulle terre rare - stanno avendo un impatto significativo sulle aziende europee. Sebbene si tratti di misure nazionali, Shanghai dovrebbe assumere un ruolo guida nel facilitare, accelerare e coordinare le questioni commerciali regionali.

L’attuazione coerente di queste raccomandazioni costituirebbe un passo concreto per migliorare sia il clima d’affari per le imprese straniere sia la qualità della vita dei cittadini internazionali, promuovendo e rafforzando ulteriormente il percorso di internazionalizzazione di Shanghai. (riproduzione riservata)

 * vicepresidente della Camera di Commercio dell'Unione Europea in Cina e presidente del Chapter di Shanghai


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