Ritorno di Flamma. Che agli inizi degli anni 2000 aveva delocalizzato. Da Bergamo a Dalian, una metropoli di oltre 6,5 milioni di abitanti nella provincia del Liaoning, in Cina. E che ora è pronta a tornare in patria.
L'azienda di Chignolo d'Isola leader nella produzione di princìpi attivi e intermedi per l'industria farmaceutica ha scelto di fare reshoring, ovvero di riportare in Lombardia una parte della propria organizzazione produttiva.
Lo scorso aprile Flamma ha portato a termine il closing per l'acquisizione da Teva (un colosso farmaceutico israeliano) del sito produttivo della Sicor Bulciago, in provincia di Lecco.
L'operazione ha consentito di salvare tutti i 62 posti di lavoro che erano stati messi in pericolo dalla crisi attraversata dalla società israeliana, costretta negli anni a operare consistenti ridimensionamenti, tra chiusure e licenziamenti.
Quello di Bulciago, a pochi chilometri dal confine con la Bergamasca e posizionato proprio lungo la Briantea, è diventato così il terzo sito produttivo di Flamma in Italia, dopo quelli di Chignolo e di Isso, ed è ormai prossimo a far ripartire l'attività nel mese di settembre, inizialmente con 44 dipendenti della ex Sicor.
«Potenzialmente l'impianto può dare lavoro anche a 150 profili qualificati, una prospettiva occupazionale importante dopo le difficoltà degli ultimi anni, ma dovrà comunque fare i conti con l'aumento vertiginoso dei costi dell'energia elettrica, che nonostante un fatturato in costante crescita porteranno a una riduzione dei margini», sono le parole del ceo del gruppo, Gianpaolo Negrisoli, riportate dal Corriere economia.
L'impianto lecchese riaprirà il 10 settembre. Ha una capacità produttiva di 600 metri cubi di reazione ed è in grado di recuperare il 95% dei solventi utilizzati, una svolta green e in ottica di economia circolare dalle quale ormai non si può più prescindere.
L'azienda bergamasca, che ha un giro d'affari di oltre 121 milioni di euro, è presente anche negli Stati Uniti, oltre ovviamente alla Cina. Dove, ha annunciato Negrisoli, Flamma ha intenzione di raddoppiare lo stabilimento.
Nella storia recente del gruppo italiano ci sono prodotti come il principio attivo del Polase o il generico dell'Aulin. E clienti del calibro di Gilead, che ha lanciato sul mercato medicinali capaci di debellare l'epatite C.
Per il Covid, invece, Flamma ha lavorato allo sviluppo del Remdesivir. Un grande gruppo italiano che dalla Cina torna in Italia, senza però abbandonare il mercato asiatico. (riproduzione riservata)