Il dato è relativo al primo semestre dell'anno scorso. Secondo Gianpaolo Bruno, direttore Ice a Pechino, che sta lavorando sui protocolli per nuovi prodotti, si può fare molto di più. Intanto al McFrut di Cesena, in programma a settembre, si prepara un mega padiglione Cina
Il dato emerge dall’analisi di Nomisma per la Piattaforma Ita.Bio. lattiero-caseari (in primis latte per l’infanzia), baby food, ma anche carne e derivati assieme a pasta e prodotti da forno sono le categorie per cui i consumatori cinesi cercano le garanzie del bio e quelle su cui l’italianità è un valore aggiunto.
A inizio gennaio il gruppo chimico vicentino ha intanto annunciato l'apertura di un impianto produttivo in Cina, il primo della società al di fuori dei confini italiani, il cui cantiere era stato aperto a fine 2019.
L'azienda americana, che già distribuisce in Cina attraverso le grandi catene retail e nei ristoranti Starbucks e Kfc, inaugurerà un impianto produttivo nello Zheijang e ha già previsto di costruirne un secondo. Ma anche aziende locali a Hong Kong e Shenzhen si sono attrezzate per sostituire la carne di maiale e quella di pollo. È una svolta storica nei consumi? Con quali conseguenze?
La soluzione sviluppata da Adiacent,del gruppo Var, ,è diventata uno strumento di promozione delle etichette del made in Italy in Cina. Wine to Asia, l'iniziativa di Vinitaly (Veronafiere), la ha adottato come piattaforma digitale ufficiale. Il digitale legato all’incontro fisico B2B è quello che le aziende chiedono
Sono scattati dazi fino al 200% sul prodotto australiano, il più importato in Cina. E ora Pechino, primo produttore mondiale di vino, vorrebbe incentivare il consumo di vino nazionale, puntando a raddoppiare le coltivazioni entro il 2025. Può essere un'opportunità per i produttori esteri di qualità
La Cina, in attesa di ristrutturare i propri allevamenti dopo la peste suina che ne ha decimato la popolazione di maiali, prosegue il massiccio approvvigionamento estero (+ 91.73% a ottobre del 2020)
Il caseificio della famiglia vicentina che produce in Boemia e Brasile, oltre che in Italia e Cina sta puntando molto sui mercati dell'Estremo Oriente e in particolare quello del Dragome che è il più grande importatore mondiale di prodotti lattiero caseari. In Asia esporta in India, Kazakistan, Thailandia, Giappone oltre ad Australia e Nuova Zelanda
I superdazi, 200%, che da ieri colpiscono i vini australiani importati in Cina, leader assoluti di mercato davanti a quelli francesi e cileni, apre nuove possibilità per il prodotto italiano. Purché venga superato il collo di bottiglia della distribuzione. L'e-commerce può essere una carta importante da giocare. Intanto Vinitaly fa proseliti a Shenzhen il 20 e 21 novembre
I termini finanziari non sono stati resi noti, ma si parla di un'operazione da oltre 500 milioni di euro. L'azienda di Atessa (Chieti), fondata da Giovanni Natale, offre un portafoglio completo di colture nel settore biologico con una posizione di leader di mercato nei biostimolanti e nelle specialità nutrizionali.
Investindustrial ha acquisito il produttore e distributore di ingredienti per la panificazione. L'obiettivo è consolidare il mercato italiano e potenziare la presenza sui mercati asiatici, a partire dalla Cina dove la società ha uno stabilimento
Sulla piattaforma web del colosso cinese, spazio al business delle aziende tra incontri con i buyer e servizi dedicati. Con la firma dell’intesa, che avrà durata di un anno, si impegnano a collaborare - anche attraverso Adiacent -, per l’erogazione di servizi a valore aggiunto nella Comunità Europea, collegando acquirenti e fornitori, produttori e grossisti
L'hub finanziario ospita la prima tappa del Vinitaly roadshow, l'appuntamento b2b organizzato da Veronafiere con il partner Pacco Communication Group insieme all'Ice con la collaborazione della rete della Farnesina. Prossime tappe a Xiamen, Chengdu e Chongqing
L'Intesa servirà a proteggere da usurpazioni e imitazioni 100 indicazioni geografiche europee in Cina e altrettante in Europa, di cui 27 italiane, dall'aceto balsamico al san daniele. Nel 2019 la Cina è stata la terza destinazione dei prodotti agroalimentari comunitari, raggiungendo 14,5 miliardi di euro
Il dato relativo al primo semestre 2020 è emerso al McFrut di Cesena, la più importante fiera di settore, in corso quest'anno in versione online. La partecipazione di produttori cinesi, 87, è la più numerosa tra quelle estere. L'export di kiwi, frutto di un recente accordo tra i due paesi, è stato determinante. Prossimo lo sbarco nel Dragone anche per le pere e le mele