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Azienda Costruzioni

Evergrande ha perso 81 miliardi di dollari nel biennio 21-22

Il buco si è creato dopo la svalutazioni di diverse proprietà e a causa della restituzione di terreni, delle perdite su asset finanziari e dei costi di finanziamento


20/07/2023 12:34

di Luca Carrello - Class Editori

Evergrande

Evergrande non si risolleva. L’azienda di sviluppo immobiliare cinese ha registrato una perdita complessiva di 81 miliardi di dollari negli ultimi due anni finanziari. Tutto è iniziato nella seconda metà del 2021, quando Evergrande ha mancato il pagamento dei suoi bond in dollari. Nei mesi successivi la società non è riuscita a completare una serie di progetti immobiliari e a rimborsare creditori e fornitori. Così, a marzo 2023 ha avviato un imponente progetto di ristrutturazione del debito, che copre obbligazioni per un valore nominale di oltre 19 miliardi di dollari con un gruppo di bondholder.

Secondo quando diffuso dal costruttore cinese, le perdite nette del biennio 2021-2022 ammontano a 476 miliardi di yuan (66,36 miliardi di dollari) e a 105,9 miliardi di yuan (14,76 miliardi di dollari). Il buco si è creato dopo la svalutazioni di diverse proprietà e a causa della restituzione di terreni, delle perdite su asset finanziari e dei costi di finanziamento. Eppure, nel 2020 Evergrande aveva registrato un utile netto di 8,1 miliardi di yuan. Ma alla fine del 2021 le passività avevano toccato i 1.900 miliardi di yuan (272,8 miliardi di dollari).

La crisi di Evergrande si è estesa al settore immobiliare cinese, che contribuisce a una quota consistente del pil del Dragone. Le inadempienze e i progetti immobiliari abbandonati hanno accomunato aziende in tutta la Cina. Per Barclays il mercato immobiliare cinese rimarrà sotto pressione a lungo. «Non ci aspettiamo una rapida inversione di tendenza nella domanda di abitazioni perché i dati relativi alle vendite di immobili, agli investimenti immobiliari e all’avvio di nuovi progetti continuano a indebolirsi», spiegano gli analisti della banca britannica.

In particolare, da Barclays ritengono che diversi fattori chiave della domanda stiano diventando «meno favorevoli». Tra questi, il deterioramento delle prospettive del mercato del lavoro per le fasce di reddito più elevate, come dimostrano le crescenti riduzioni di personale e i tagli alle retribuzioni nei settori della finanza e della tecnologia. «Tutto ciò suggerisce un probabile calo della domanda di acquisto di case anche da parte dei consumatori con un maggior potere d’acquisto», aggiungono gli analisti. «E anche il livello di fiducia generale degli acquirenti sembra cupo perché molti proprietari si stanno affrettando a mettere in vendita le loro proprietà sul mercato secondario». (riproduzione riservata)


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