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Azienda Finanza

I fondi cinesi in trattativa per Golden Goose (sneaker di lusso)

L'acquirente sarebbe HongShan capital, gigante del private equity cinese nato un anno fa dallo spin-off di Sequoia capital Asia, mentre il family office del co-fondatore di Alibaba possiede già il 12% del brand lanciato a Venezia nel 2000, che vende soprattutto negli Usa e in Asia


02/10/2025 15:45

di Benedetta Migliaccio - Class Editori

settimanale
Silvio Campara, ceo di Golden Goose

Golden goose sarebbe di nuovo nel mirino del private equity, ma la vera novità è che a comperare il brand fondato a Venezia che ha lanciato le sneaker di lusso sarebbero investitori cinesi.

Dopo lo stop al progetto di quotazione nel giugno 2024, il marchio di sneakers con sede a Milano, sarebbe finito nel radar di HongShan capital, gigante del private equity cinese nato un anno fa dallo spin-off di Sequoia capital Asia, mentre lo scorso gennaio Blue pool capital, il family office di Joe Tsai, cofondatore di Alibaba, aveva rilevato il 12% dell'a società con una valutazione superiore a quella ipotizzata per l’ipo.

Il gruppo avrebbe in corso un’offerta non vincolante, ma definita «molto interessante», per l’acquisizione dell’intero capitale della società, oggi detenuto per l’88% da Permira e Carlyle. Il dossier sarebbe in fase preliminare, ma l’arrivo di HongShan, già protagonista in operazioni che spaziano da Ami Paris ad Amer sports, controllante dei brand Wilson, Salomon, Atomic, fino alla pop culture di Labubu, potrebbe accelerare i tempi.

Il marchio guidato dal ceo Silvio Campara, con una rete retail di 225 negozi e una forte esposizione in Usa e Asia, continua a crescere. Il primo semestre 2025 si è chiuso con ricavi a +13% a 342,1 milioni di euro e un margine operativo lordo del 33%. Numeri che consolidano l’appeal del brand e giustificano valutazioni sempre più ambiziose.

Nonostante il mancato debutto a Piazza Affari, l’interesse degli investitori non si è mai raffreddato. Per Permira, che aveva acquisito circa l’80% del capitale nel 2020 per 1,3 miliardi, l’ingresso di HongShan potrebbe rappresentare l’occasione per monetizzare. Anche Carlyle valuterebbe un disimpegno.

In caso di esito positivo delle trattative, per Golden goose si aprirebbe così una nuova fase sotto l’egida di un player globale, HongShan, da oltre 55 miliardi di dollari  di asset in gestione e uffici tra Hong Kong, Shanghai, Tokyo, Londra e Singapore, un player che potrebbe aprire le porte decisive nel mercato del Dragone. (riproduzione riservata)


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