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Investire nelle borse cinesi, ecco tutte le opportunità e i rischi

Secondo Caroline Maurer, head of China and core Asia equities di Hsbc Asset Management le opportunità sono nel settore sanitario, delle telecomunicazioni, media e tecnologia, mentre il lancio di DeepSeek-R1 ha rafforzato la fiducia degli investitori nelle competenze in materia di IA


22/12/2025 11:39

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale

Nell 'ultimo mese, una serie di Ipo sui mercati azionari cinesi tra cui Moore Threads Intelligent Technology (Pechino) e MetaX Integrated Circuits (Shanghai)e a Hong Kong, Shanghai Biren Technology, la divisione chip di Baidu Kunlunxin, Shanghai Enflame Technology, in corso di valutazione hanno riacceso l'interesse degli investitori per il settore hitech del Dragone. «Non mi sorprenderebbe se nel 2026 o 2027 assistessimo a un momento simile a quello di DeepSeek nel settore dei chip, con la produzione di un chip competitivo a basso costo da parte della Cina», ha dichiarato Matt Toms, responsabile Asia-Pacific per l'esecuzione di equity cash di Barclays.

«Il mercato azionario cinese è ancora inferiore di circa il 30% rispetto ai massimi storici registrati nel 2021. Le azioni cinesi continuano a essere scambiate con significativi sconti di valutazione rispetto ai mercati sviluppati e sostanzialmente alla pari con altri mercati emergenti», ha dichiarato a Mf Milano Finanza Caroline Maurer, head of China and core Asia equities di Hsbc Asset Management in un’intervista in cui fa il punto sulla convenienza dell’investimento nei titoli quotati nelle borse cinesi. Infatti se nel 2025 un investitore in euro avesse scommesso sui mercati del Dragone (domestici e di Hong Kong) avrebbe portato a casa una performance superiore al 18%: molto più degli indici americani, sui quali tuttavia ha inciso in modo molto marcato l'indebolimento del dollaro.

Ma i rischi connessi a un rallentamento dell’economia nel 2026 potrebbero vanificare queste aspettative? «Stiamo monitorando la pressione deflazionistica in atto in Cina. La campagna anti-involution (eccessiva competizione interna, ndr) potrebbe ripristinare, in parte, il potere di determinazione dei prezzi delle imprese e frenare, in qualche modo, le aspettative deflazionistiche. Tuttavia, le riforme strutturali relative agli acquisti di immobili e al welfare sociale sono fondamentali per ancorare le aspettative di inflazione», ha avvertito l’analista.

D. Come sono le valutazioni delle borse del Dragone?

R. Nonostante il rimbalzo del 40% nei primi tre trimestri di quest'anno, dovuto principalmente all'espansione dei multipli, l'indice Msci China è scambiato a 13,6 volte gli utili previsti per i prossimi 12 mesi. Finora il rally è stato trainato dai settori dell'intelligenza artificiale, della tecnologia e delle biotecnologie, per i quali gli investitori sono disposti a pagare multipli più elevati in cambio di un potenziale di crescita più forte.

D. La Cina sta tornando a essere un investimento interessante o è presto per cantare vittoria?

R. Negli ultimi anni l'economia cinese ha dovuto affrontare momenti difficili, tra il rallentamento del mercato immobiliare e le pressioni deflazionistiche. Tutte le misure di stimolo, adottate da settembre 2024, sottolineano l'impegno dei responsabili politici a difendere e raggiungere l'obiettivo di crescita e a infondere stabilità e fiducia nei mercati.

D. I progressi nel campo dell’IA potrebbero dare una spinta positiva alle performance azionarie?

R. Riteniamo che il DeepSeek Moment di fine gennaio abbia riscritto la narrativa sull'intelligenza artificiale e la tecnologia in Cina. DeepSeek è un ottimo esempio della capacità innovativa del Paese, che ha spinto gli investitori a rivalutare le potenzialità innovative cinesi, in particolare nel settore dei veicoli elettrici, in quello dei robot umanoidi, dell'intelligenza artificiale e delle biotecnologie. La traiettoria degli utili dell'Msci China continua inoltre a stabilizzarsi e migliorare. I ricavi mostrano segni di stabilizzazione dopo tre anni e mezzo di revisioni al ribasso.

D. Come posizionare il portafoglio oggi?

R. In genere, le grandi società di e-commerce e Internet sono quotate negli Stati Uniti o a Hong Kong, offrendo così maggiori opportunità nel settore tecnologico, ad esempio nell'intelligenza artificiale. Nel frattempo, le quotazioni in Cina onshore (ad esempio le A-shares, ndr) offrono un'esposizione più ampia a sotto-settori più diversificati, come i semiconduttori, i robot umanoidi e la catena di fornitura dei veicoli elettrici. Di recente abbiamo visto un numero crescente di società quotate sul mercato A-Shares avviare una doppia quotazione a Hong Kong, e i due mercati dovrebbero, alla fine, convergere in termini di esposizione e base di investitori. Un portafoglio che investe in questi mercati, comprese le società cinesi A-Shares, quotate a Hong Kong e negli Stati Uniti, potrebbe cogliere opportunità grazie a diverse quotazioni e settori.

D. Quali settori sono preferibili e perché?

R. Vediamo opportunità nel settore sanitario. Negli ultimi anni sono aumentate le attività di concessione di licenze per farmaci innovativi, con il Paese che produce un numero maggiore di medicinali di alta qualità conformi agli standard internazionali. Telecomunicazioni, media e tecnologia sono altri settori da tenere d'occhio. Il lancio di DeepSeek-R1 ha rafforzato la fiducia degli investitori nelle competenze della Cina in materia di intelligenza artificiale, nonostante le restrizioni imposte dagli Usa. Abbiamo inoltre aumentato l'esposizione al settore dei materiali, visto che le terre rare e l'oro stanno raggiungendo nuovi massimi.

D. Come si è evoluta negli ultimi anni la politica dei dividendi delle società cinesi e quali sono le prospettive per gli azionisti?

R. Sulla scia della forte spinta politica in materia, insieme ai robusti flussi di cassa e alle consistenti riserve di liquidità le società cinesi, in particolare quelle statali, lo scorso anno hanno registrato forti rendimenti per gli azionisti attraverso dividendi e riacquisti di azioni proprie. Hanno attirato gli investitori che sono interessati a strategie da rendita per ottenere rendimenti superiori rispetto alle obbligazioni in un contesto di tassi di interesse bassi.  (riproduzione riservata)


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