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Huang (Nvidia): sono gli sviluppatori di IA la chiave per la leadership

Secondo il fondatore e ceo del colosso americano dei microchip per le applicazioni avanzate legate all'IA finché tutti gli sviluppatori di intelligenza artificiale saranno in Cina, la Cina vincerà la guerra tecnologica con gli Stati Uniti. Invece secondo il ceo di Huawei, Ren Zhengfei, gli Stati Uniti hanno sovrastimato la capacità tecnologica del gruppo cinese


12/06/2025 16:47

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Jensen Huang, fondatore e ceo Nvidia

Se gli Stati Uniti continueranno a imporre restrizioni sull'accesso dei chip avanzati alla Cina, il colosso cinese Huawei potrebbe trarre enorme vantaggio dalla sua posizione nella seconda economia mondiale.

È quanto dichiarato da Jensen Huang, ceo del colosso dei chip statunitense Nvidia, che in un'intervista a Cnbc a margine della conferenza Viva Technology di Parigi ha dichiarato: «La nostra tecnologia è una generazione più avanti rispetto alla loro. Tuttavia se gli Stati Uniti non vogliono farsi da parte, Huawei emergerà in Cina ed emergerà su tutti gli altri».

Già qualche settimana fa Huang aveva battuto sull'argomento, rivelando che le limitazioni imposte dalle amministrazioni americane hanno avuto un impatto sulla scala di Nvidia nel mercato cinese. Huang aveva spiegato che «quattro anni fa, Nvidia aveva una quota di mercato del 95% in Cina. Oggi è solo del 50%. Il resto è tecnologia cinese. Hanno molta tecnologia locale che userebbero se non avessero Nvidia».

Le restrizioni imposte da Washington all'invio di chip di intelligenza artificiale avanzati in Cina hanno spinto i giganti della tecnologia cinese, tra cui Tencent e Alibaba, ad accelerare gli acquisti di risorse nazionali. Ne consegue, aveva ancora ricordato Huang, che «i ricercatori cinesi nel campo dell'intelligenza artificiale useranno i propri chip perché le aziende locali sono molto determinate, i controlli sulle esportazioni hanno dato loro lo spirito giusto e il sostegno del governo ha accelerato il loro sviluppo. La nostra concorrenza in Cina è agguerrita».

Non è della stessa opinione il ceo di Huawei, Ren Zhengfei, che in un'intervista alla testata cinese People's Daily questa settimana ha dichiarato che la capacità di Huawei è sopravvalutata dagli Stati Uniti. «Gli Stati Uniti hanno sovrastimato i risultati di Huawei. Huawei non è poi così eccezionale. Dobbiamo impegnarci a fondo per raggiungere la loro valutazione».

A detta del numero uno di Nvidia, è fondamentale che gli sviluppatori di intelligenza artificiale in tutto il mondo si affidino allo stack tecnologico statunitense, e non su quello cinese. «Se vogliamo che la tecnologia americana vinca in tutto il mondo, allora rinunciare al 50% dei ricercatori di intelligenza artificiale del mondo non è sensato. Finché tutti gli sviluppatori di intelligenza artificiale saranno in Cina, penso che la Cina vincerà. Dobbiamo solo essere consci delle conseguenze indesiderate a lungo termine e delle azioni a breve termine».

Alla luce delle forti restrizioni sull'accesso ai chip per l'AI di produzione statunitense in Cina, Pechino sta intraprendendo la strada di spingere le aziende di chip nazionali a costruire il loro ecosistema dei semiconduttori. Quello dei chip è diventato uno dei principali terreni di scontro tra i due governi sul fronte commerciale, al punto che la Cina ha accusato gli Usa di aver messo a repentaglio gli accordi commerciali siglati a Ginevra per abbassare i dazi reciproci con la pubblicazione di un avviso alle aziende americane contro l'utilizzo dei chip di Huawei.

Huang, dal canto suo, ha riferito che fa parte del suo lavoro informare il presidente Trump della natura delle tecnologie sviluppate da Nvidia e delle dinamiche che muovono il settore. A suo dire, «Trump sa quello che sta facendo. Ha un piano. Confido in lui e lo supporteremo facendo del nostro meglio». (riproduzione riservata)


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