China Evergrande New Energy Vehicle Group, la divisione dei veicoli elettrici di Evergrande, il gruppo immobiliare a rischio di fallimento per l'enome carico di debiti accumulati nella crsi del settore, ha riavviato la produzione nell'impianto di Tianjin dopo un mese di sospensione per mancanza di fondi, sebbene non sia riuscita ad assicurarsi i nuovi finanziamenti necessari.

La diversificazione nell'automotive era una delle carte giocate dal management del maggiore gruppo immobiliare cinese, per tirarsi fuori dai guai giudiziari e dall'impasse del suo core business. Ma gli analisti sono sempre stati molto scettici sulle possibilità di successo del nuovo business. Tuttavia il gruppo sembra insistere, evidentemente con forti appoggi, anche in sede politica.

La fabbrica, secondo le indiscrezioni dell'agenzia cinese Yicai Global, ha riattivato le linee per la produzione del suv elettrico Hengchi 5 il 23 maggio, dopo aver annunciato uno stop il 24 aprile per mancanza di fondi. Il 29 maggio Shan Zhefeng, il governatore del distretto Binhai New Area di Tianjin e vice segretario del comitato locale del partito, ha visitato lo stabilimento, esprimendo pieno sostegno allo sviluppo e all'espansione della casa automobilistica, considerata un importante stimolo per il settore locale dei veicoli a nuova energia.

Il riavvio della produzione non implica comunque la risoluzione del problema alla base. Secondo i dati raccolti dalla piattaforma di notizie aziendali Tianyancha, i tribunali hanno ordinato a Evergrande Nev a Shanghai, Guangzhou, nella provincia di Henan e nella provincia di Jiangsu di saldare i pagamenti arretrati, rispettivamente di 855 milioni di yuan (120,3 milioni di dollari), 28 milioni di yuan (3,9 milioni di dollari), 16,6 milioni di yuan e 58,9 milioni di yuan, a partire da ieri. (riproduzione riservata)